Zeman presenta la sua autobiografia e ricorda Roma e Lazio: “Qui ho doppia cittadinanza”

Il tecnico ripercorre la sua carriera

(Dall’inviato Anthony Cervoni) – Presente alla libreria “Libraccio” a Roma, Zdenek Zeman ha presentato ieri la sua autobiografia intitolata “La bellezza non ha prezzo” scritto insieme alla partecipazione di Andrea Di Caro, vicedirettore de “La Gazzetta dello Sport”, il tecnico di Praga boemo ha parlato degli anni trascorsi della sua carriera da allenatore e non, insieme a tanti calciatori come Totti, Insigne, Verratti, Immobile, Marquinhos, Lamela, ecc. Tante le persone e i suoi ex calciatori che hanno partecipato a quest’evento tra cui Dario Canovi(procuratore), Alberto Faccini, Sinisa Mihajlovic, Luca Marchegiani, Lugi Di Biagio, Fernando Orsi, Giuseppe Favalli, Roberto Rambaudi ed Eusebio Di Francesco.

Zeman: “Il calcio italiano sta male”

Il tecnico ex Roma e Lazio ha parlato dei suoi inizi di carriera ma anche del periodo trascorso nella Capitale sia sulla sponda giallorossa che su quella biancoceleste “Il mio calcio non è un’utopia, io c’ho sempre creduto. A Roma ho la doppia cittadinanza”. E sulla sua seconda esperienza in giallorosso il tecnico ha risposto così:” Si è un grande rimpianto, arrivando la seconda volta a Roma dopo Pescara(ce l’hanno ancora con me) pensavo di poter far bene poi le condizioni di interferenza del lavoro mio non ce lo hanno permesso, a loro serviva un esecutore non un allenatore.

Poi sulla Juventus: “La Juve finisce spesso sotto accusa e sotto l’attenzione delle procure. La procura di Torino si è mossa per prima, ma non credo che solo la Juve abbia attuato queste pratiche, le altre procure dovrebbero svegliarsi. La FIGC dice che le plusvalenze si possono fare, è sbagliato. Il calcio italiano sta male in tutti i sensi”.