Evento da 10 e lode con i Champions With Refugees
a cura di Luca Rallo
Una domenica diversa dalle altre. E’ stato un pomeriggio emozionante sotto tutti i punti di vista. Il 18 giugno, sul verde dello storico Stadio delle Tre Fontane di Roma, è andata in scena più di una semplice partita di calcio. A scendere in campo sono stati i Champions With Refugees, selezione creata dall’Associazione Calciatori Italiani insieme ad attori, cantanti e uomini di sport, uniti da un’unica passione: fare del bene. Avversari, i Liberi Nantes, squadra partecipante al campionato di seconda categoria con una particolarità: è composta solo da rifugiati arrivati in Italia per trovare una casa e un lavoro.
Raccontare questa storia è, ancora adesso, toccante perché per riuscirci non abbiamo solo ascoltato parole, ma soprattutto raccolto sensazioni. Abbiamo incontrato e ascoltato molti protagonisti di questa festa di sport e solidarietà. L’aspetto che più mi ha colpito, è stato vedere una tribuna piena di tifosi, con le bandiere italiane, che cercavano di caricare al massimo la loro squadra del cuore: i Liberi Nantes! Questi tifosi sugli spalti erano rifugiati come loro, persone la cui vita precedente è terminata con una corsa, l’ultima corsa verso la libertà. Il tifo era per i propri connazionali, persone che hanno avuto lo stesso destino e che hanno smesso di correre per scappare, e iniziato a correre dietro un pallone per cercare un gol. Un concetto espresso a fine partita anche da Carlotta Sami, portavoce regionale per il Sud Europa dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
“Abbiamo respirato un clima di festa, circondati da persone che, adesso, sono tutte a casa propria. Sono dovute scappare dal loro paese, non hanno deciso di andarsene. Ora non hanno più niente alle spalle, ma fortunatamente sono nel posto giusto dove hanno trovato l’accoglienza di volontari che lavorano per l’integrazione, lo fanno in mille modi. Questo gruppo alla periferia di Roma ha capito quello che stava accadendo a livello mondiale e ha deciso di fare la propria parte in modo semplice, costituendo una piccola squadra di calcio, che poi è cresciuta ed effettivamente gioca un campionato. Corrono felici, si allenano, si impegnano e non solo, fanno corsi di italiano, fanno un percorso lavorativo preciso ed efficace”.
Una serie di eventi sono stati organizzati in tutta Italia e l’obiettivo primario era uno: sensibilizzare l’opinione pubblica per firmare una importante petizione.
“Abbiamo lanciato #WithRefugees in tutto il mondo – conferma Carlotta Sami – questa petizione ha l’obiettivo di portare nel 2018 alle Nazioni Unite a New York, milioni e milioni di firme di persone che vogliono che tutti i paesi del mondo si impegnino insieme per dare una soluzione globale a questo problema sorto negli ultimi anni, ovvero trovare una nuova casa ai 65 milioni di persone costretti a fuggire dal proprio paese”.
Soddisfazione anche negli occhi di Alessandra Morelli, Special Advisor di UNHCR per le attività sportive, che è addirittura scesa in campo per gli ultimi minuti della gara: “E’ stato molto gratificante vivere concretamente l’inclusione sul campo mettendoci la fatica. Fare integrazione non è una cosa facile, ci vuole predisposizione, comprendere e abbracciare la parola accoglienza anche con sacrificio. Lo abbiamo dimostrato: sul campo gli altri non sono più altri ma sono parte di noi, è l’immigrazione vissuta senza paura, vissuta con la solidarietà, con la curiosità senza essere imprigionati da pregiudizi e paure”.
Vedere quegli atleti, quelli uomini, correre e sudare sul campo, dietro un pallone, è stato molto toccante. Cosa è significato ce lo spiega sempre Alessandra Morelli, con una frase davvero intensa: “Per i ragazzi è significato riappropriarsi della propria umanità. Eravamo tutti uguali sugli spalti a fare il tifo.”
Lo sport sa essere un volano fantastico per queste attività social davvero importanti e ancora una volta lo ha dimostrato, grazie alla collaborazione di tutti quelli che ci hanno messo la faccia senza paura, grazie a tutti quelli che oggi, come non mai, stanno dalla parte dei rifugiati.
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale:
https://withrefugees.unhcr.it/