Vincenza Sicari, un’atleta che meriterebbe maggior rispetto, e come ogni essere umano assistenza medica e un aiuto… per vivere. Giusto raccontare la storia dell’atleta italiana e del dramma che sta purtroppo vivendo. Una malattia fulminante e molto rara sta condizionando la vita di Vincenza – dal letto del Policlinico Gemelli di Roma dove si trova dal 24 dicembre – l’atleta parla del dramma che sta vivendo che definisce una “tremenda storia di mala sanità”.
La 37enne lodigiana ex maratoneta dell’Esercito con 5 vittorie in carriera tra cui Torino e Firenze, partecipazioni azzurre agli Europei e ai mondiali di mezza maratona, nonché 29esima alle Olimpiadi di Pechino commenta: ”Non ho chiesto io di venire a Roma – racconta – è stato il Policlinico a mostrarsi inizialmente interessato al mio caso. Invece, una volta arrivata qui, mi sono sentita rispondere che io per la sanità sono un costo troppo elevato e che non si può ricominciare a riesaminare il mio caso dall’inizio. Sono arrivata subito dopo Natale e mi ritrovo solo parcheggiata qui senza assistenza. Nonostante abbia mostrato le biopsie muscolari che diagnosticano una malattia degenerativa. E ogni giorno che passa in questa indifferenza per me è un giorno in meno”.
Un calvario, quello di Vincenza, iniziato nel 2013: “E’ cominciato tutto con una inspiegabile debolezza, con delle febbriciattole continue e poi con una polmonite – racconta – e nessuno riusciva a capire bene cosa avessi. Dopo una serie di accertamenti mi è stato diagnosticato un tumore al timo e sono stata operata sperando che la situazione si risolvesse. Ma non è andata così. Perchè poi la mia condizione ha continuato lentamente a peggiorare. Questa è una malattia alla quale ancora non si riesce a dare un nome e un cognome”.
Al momento ricoverata a Pisa, Vincenza vive il suo dramma, in solitudine e quasi abbandonata. Ingiusto, Vincenza merita rispetto e le cure necessarie per strapparla ad un male che vuol togliere il sorriso sul volto dell’atleta. A breve incontrerà il Ministro Lorenzin, la speranza è che qualcosa si muova e che Vincenza possa avere la giusta assistenza. In bocca al lupo da parte nostra, Forza Vincenza!