Formula 1, divorzio Vettel Ferrari
La storia decisamente non travolgente tra la Ferrari e Sebastian Vettel finisce qui, in questo anno strano, ancora senza corse, contaminato e condizionato dal virus covid 19. I boatos tedeschi sono diventati ufficiali di prima mattina, con una nota aziendale: il contratto in scadenza nel 2020 non verrà prolungato, arrivederci e grazie. “In questo sport per ottenere il massimo bisogna essere in perfetta sintonia, io e la squadra abbiamo realizzato che non esiste più una volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato. In questa decisione non entrano in gioco in alcun modo gli aspetti economici, non è il mio modo di ragionare quando si fanno certe scelte e non lo sarà mai”, il commiato del pilota dal Cavallino. “Quello che è accaduto in questi ultimi mesi ha portato tanti di noi a fare delle riflessioni su quelle che sono davvero le priorità della vita: c’è bisogno di avere immaginazione e di avere un nuovo approccio a una situazione mutata. Io stesso mi prenderò il tempo necessario su cosa sia realmente essenziale per il mio futuro“, la seconda parte di un lungo addio.
Scuderia Ferrari Mission Winnow and Sebastian Vettel decide not to extend their contracthttps://t.co/LMvLsJZiP8
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) May 12, 2020
Vettel Ferrari : le parole del commiato
Il divorzio, ancorché consensuale, era nell’aria da tempo. Perché, in fondo, la presenza di Vettel sulla Rossa non ha mai lasciato una traccia indelebile ma, appena, graffite leggero. Nei progetti di Maranello, il tedesco avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di un altro tedesco, Michael Schumacher e riportare la Ferrari al Mondiale. Invece non è successo, un po’ tanto per colpa della Ferrari stessa, un po’ anche per colpa del pilota che ha ricevuto il colpo di grazia con l’arrivo di Charles Leclerc, giovane, forte e simpaticamente sfrontato. “Abbiamo preso questa decisione insieme a Sebastian e riteniamo che sia la migliore soluzione per entrambe le parti”, ha spiegato il team principal, Mattia Binotto. “Non c’è stato un motivo specifico che ha determinato questa decisione, bensì la comune e amichevole constatazione che è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino su strade diverse per inseguire i nostri rispettivi obiettivi”, ha sottolineato ancora Binotto prima di sbrodolarsi in ringraziamenti e complimenti.
Carlos Sainz il sostituto più quotato
Cinque anni in Ferrari, 14 Gran Premi vinti, il titolo solo sfiorato, l’egemonia incontrastata di Lewis Hamilton. Questo ‘score’ porta Vettel a essere il terzo pilota più vittorioso della Rossa, anche se la macchia del mancato trionfo iridato sporca lo stato di servizio del campione tedesco che di titoli ne ha vinti 4. Ma con la Red Bull. “Tra di noi c’è sempre stato rispetto”, ha sottolineato Leclerc che, verosimilmente, diventerà la prima guida. Chi gli farà da spalla è ancora presto per stabilirlo, del resto oggi è il giorno dell’addio di Vettel non di colui che gli prenderà il posto ma tutto porta a Carlos Sainz. Gli altri nomi in ballo sono l’australiano David Ricciardo, Antonio Giovinazzi, il giovane Mick Schumacher, il messicano Sergio Perez, e il giovane George Russel.