UN PILOTA GIOVANE MA CON UNA GRANDE PERSONALITÀ
Nato da una famiglia che vanta generazioni di piloti – il padre Jos Verstappen, nella Formula Uno, la madre Sophie Kumpen, nei kart – il piccolo Max non poteva che eccellere in questo campo. D’altronde si sa, “la mela non cade mai lontano dall’albero”! Entrato da subito in contatto con la “vita” di pista, ha iniziato a collezionare successi sin dalla tenera età. Nel 2003, a soli 6 anni, fa il suo esordio nelle competizioni di go kart, da lì gli basteranno pochi anni per iniziare a riportare le prime vittorie. Dal 2006 al 2008 vince il Rotax Challenge belga Minimax, e siamo solo all’inizio. Nel 2010 fa il suo ingresso nel campionato internazionale, dove, nonostante il cambio di categoria, i successi non tardano ad arrivare: vince gli europei KF2 e KZ e successivamente, all’età di 15 anni, il mondiale KZ. Abbandonati i kart, la sua carriera è proiettata verso le monoposto. Comincia guidando una Formula 2.0, per poi passare alla Formula 3.5, grazie alla quale, nel 2014, entra a far parte del Red Bull Junior team. La strada è ormai spianata, le qualità del baby talento sono ormai note: la carriera di Verstappen sta per ricevere uno slancio fondamentale.
È il 2014 quando Max entra ufficialmente nel mondo della Formula Uno, e, se avete fatto bene i calcoli, una cosa certamente non vi sarà sfuggita. L’olandese fa il suo esordio a soli 17 anni, battendo così il record detenuto fino a qual momento da Vettel. Corre il suo primo Gran Premio il 15 marzo 2015. La prima stagione in Formula Uno, alla guida della Toro Rosso, è caratterizzata da un andamento altalenante, ciononostante il ragazzo dimostra appieno le sue qualità agonistiche. Come non ricordare l’episodio avvenuto a Montecarlo: Verstappen, a causa di un eccesso di foga sfociato in un tentativo di sorpasso troppo aggressivo, impatta il posteriore di Grosjean e si scaraventa contro le barriere, distruggendo la sua monoposto. Nel 2016, al secondo anno in Formula Uno, più o meno a metà stagione, arriva una svolta per l’olandese: il baby talento viene scelto dalla Red Bull per prendere il posto di un altro pilota, Danii Kvjat. Con la nuova monoposto riesce subito ad ottenere un grandissimo record. Vincendo il Gran Premio di Spagna alla sua seconda apparizione con la Red Bull diventa il più giovane pilota a vincere un Gp in Formula Uno. Grazie al buon feeling con la macchina, Max è riuscito a collezionare finora ben sette podi.
Ma oltre che per le sue ottime capacità di guida, Verstappen è diventato un personaggio molto chiacchierato nel mondo delle quattro ruote a causa del suo carattere. Infatti, durante questa stagione si è reso protagonista di alcune vicende di cui si è a lungo parlato. Tra tutti, a dare più da discutere è l’episodio del Gran Premio del Messico, quando Verstappen, in terza posizione, taglia una “chicane” per non farsi superare da Vettel e conquista il terzo gradino del podio. L’irruenza dell’olandese ha aperto un dibattito sulla sua personalità e sul suo modo di guidare. C’è chi lo definisce un pilota arrogante e noncurante del regolamento, ma Max si difende dalle accuse appigliandosi al suo carattere competitivo; in effetti, il ragazzino non ha per nulla paura di combattere con i “grandi” della Formula Uno. Dimostrazione di ciò è l’ultimo Gp di Interlagos, in cui, malgrado l’incessante pioggia brasiliana, Verstappen si rende protagonista di una gara strepitosa che gli consegna il terzo posto. La sua guida al limite, il suo spirito combattivo, ci regalano emozioni che ultimamente si erano un po’ affievolite in Formula Uno. C’è chi lo paragona al grande Senna, chi al pluricampione Schumacher, ma tutti hanno capito che questo ragazzo ha talento da vendere.
Sentiremo ancora parlare di lui e delle sue imprese, in fondo ha solo 19 anni ed è agli inizi della sua carriera. Da baby talento a campione, il percorso è ancora lungo, ma Max Verstappen è sulla buona strada.
ph: Scali/Komunicare