Esiste una partita che ogni tifoso di ogni squadra appartenente ad una città ove ce ne sono due aspetta con ansia per tutto il campionato; la prima data che va a scovare il giorno del varo dei calendari, cercando di capire subito se gli sarà possibile vederla, allo stadio o quantomeno in tv. E’ la partita più attesa e la più temuta, indipendentemente dagli interessi di classifica, dalla reale forza e competitività delle formazioni coinvolte; la partita che può indirizzare o modificare un’intera stagione nel bene o nel male. Quella partita, prendendo a prestito una parola inglese ormai divenuta di uso comune, si chiama DERBY!
17/12/2000 Lazio-Roma 0-1 Aut. Negro 70’ – SPONDA LAZIO
E’ la prima uscita nel derby con lo scudetto sulla maglia; la Lazio non ci arriva al meglio; non è partita benissimo ed accusa un ritardo di 7 punti dai giallorossi, primi in classifica. Ma che sia un derby-scudetto è innegabile; “li battiamo e torniamo prepotentemente in lizza, mancano tante giornate e a -4 non avranno scampo! Siamo più forti, non resta che dimostrarlo in campo!”. Lo penso io e quasi tutti i tifosi laziali; “è la squadra Campione, forse la più forte di sempre, la Roma non ci può fermare”; “due pere e li rimettiamo in riga”. La partita però non andrà così…
Non è una bella gara; le occasioni sono poche e la sblocca un’autorete di Paolo Negro, il meno responsabile perché la palla gli viene scaraventata addosso da Nesta nel tentativo di allontanare una smanacciata di Peruzzi, ma il difensore laziale ne porterà il peso addosso per anni, vessato e deriso dalla tifoseria avversa.
Perdere quel derby in quel modo: il massimo della jattura per un tifoso; la delusione fu enorme, e forse, se ci penso, ancora mi corrode…
17/12/2000 Lazio-Roma 0-1 Aut. Negro 70’ – SPONDA ROMA
17 dicembre 2000 per ogni tifoso romanista che si rispetti è il giorno di “Sant’Abete il patrono dell’autorete”. Il giorno in cui, di fatto, la Roma ha scucito lo Scudetto dal petto della Lazio di Eriksson, Nedved, Nesta e Mihajlovic, campione in carica.
A decidere il Derby della Capitale è un autogol del terzino laziale Paolo Negro al 70′. Alla fine di quella stagione la Roma di Totti e Batistuta vince il Tricolore con 75 punti davanti alla Juventus ferma a 72. Senza i tre punti dell’autogol di Negro al massimo sarebbe stato spareggio.
“Se il derby con l’autogol di Negro rimane il migliore? Certo. Per i tifosi. Loro lo sognavano così” disse qualche anno dopo il tecnico della Roma Campione d’Italia Fabio Capello.
26/05/2013 Roma-Lazio 0-1 Lulic 71′ – SPONDA ROMA
26 maggio 2013: per ogni tifoso romanista che si rispetti è la partita senza rivincita. Il giorno della Coppa in faccia, il giorno della finale di Coppa Italia persa all’Olimpico contro la Lazio di Petkovic.
Decisivo in quel caso un gol al 71′ di Lulic, l’attuale capitano dei biancocelesti, l’uomo di Coppa. Sarà un suo gol a decidere anche la Supercoppa del 2019 contro la Juventus. La Roma, favorita alla vigilia, arranca e non produce, la Lazio con una tattica efficace ed accorta passa a 19′ dalla fine grazie ad un doppio errore di Lobont e Marquinhos, si, proprio lui, il centrale del PSG, ma soprattutto grazie all’astuzia del bosniaco, appostato sul secondo palo. A completare la beffa una traversa di Destro su punizione di Totti a 10 minuti dalla fine…
26/05/2013 Roma-Lazio 0-1 Lulic 71′ – SPONDA LAZIO
Il DERBY! Per noi laziali non ce ne sarà mai uno uguale; non esisterà mai rivincita! A Roma il clima è surreale; non vola una mosca. Chi non è riuscito ad accaparrarsi un biglietto è davanti al video, anima in pena in attesa dell’EVENTO.
E’ la prima volta che le due compagini romane si sfidano a singolar tenzone con in palio un trofeo. Partita vera, maschia, di grande intensità. La Roma ripudiato Zeman si affida al carneade Andreazzoli, sulla panca laziale c’è Petkovic, slavo trapiantato in Svizzera.
I romanisti “se la sentono calda”, pregustano già la vittoria in virtù di una presunta superiorità (in campionato hanno finito un punto sopra); qualcuno ha già stampato la bandiera con la “stella d’argento” per festeggiare la decima coppa! E poi loro hanno Totti e De Rossi che stavolta proprio non possono sbagliare…
Ed invece al 71’ gli crolla il mondo addosso: segna Lulic ed il calcio a Roma non sarà più lo stesso! Quasi casco dalla poltrona per la gioia: vinciamo il derby, la Coppa ed andiamo in Europa a scapito dei “cugini” che restano con in mano un pugno di mosche! Scattano le telefonate con amici e parenti e si sciama per la strada con la sciarpa al collo e la bandiera fuori dal finestrino; Padroni di Roma come non mai…
Giampiero Giuffrè e Giovanni Cardarello