Venezuela-Italia, prove generali per l’Europeo | Spalletti col dubbio in difesa

Venezuela-Italia saprà darci risposte sulle scelte del CT Luciano Spalletti in vista dell'Europeo.

raduno nazionale italiana di calcio a roma
RADUNO NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO A ROMA PRESSO IL CENTRO SPORTIVO GIULIO ONESTI SUL CAMPO INTITOLATO A GIANLUCA VIALLI. NELLA FOTO LUCIANO SPALLETTI PARLA CON DONNARUMMA E I DIFENSORI BUONGIORNO, BASTONI, SCALVINI, DIMARCO E DARMIAN ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

L’Italia di Luciano Spalletti inizia il suo percorso di avvicinamento all’Europeo di giugno con le due amichevoli in programma in questa sosta nazionali. La prima, stasera contro il Venezuela, l’altra contro l’Ecuador nella serata di domenica. Sarà una grande opportunità per il CT di Certaldo per provare a dare forma e sostanza alla sua Italia, che pian piano si sta costruendo. Un’Italia che lascia spazio a dubbi e interrogativi a partire dal modulo prescelto; dubbi che, già da stasera, potrebbero trovare risposta sul campo.

Difesa a 3, a 4 o a “3 e mezzo”? Spalletti ci pensa, stasera le prime risposte

La principale curiosità riguarda il modulo. Spalletti ha sempre fatto uso in carriera del 4-2-3-1, modulo che conosce come l’Ave Maria e che l’ha portato alla vittoria del campionato col Napoli nella stagione passata. Ma più che soffermarci sui numeri, è importante considerare i principi di gioco che caratterizzano la ricerca tattica di Spalletti, orientata sempre sul liberare spazio centrale attraverso il gioco sulle corsie. Questa intenzione può prescindere dalla difesa a 4 e può essere, eventualmente, percorsa anche con la difesa a 3, che potrebbe dare al tempo stesso maggiori garanzie difensive alla Nazionale italiana.

In effetti, nella lista dei difensori convocati per le due amichevoli, solo Di Lorenzo è abituato a giocare a 4 dietro, mentre tutti gli altri giocano nelle proprie squadre di club a 3. Più probabile dunque che Spalletti provi ad adeguare il sistema alle caratteristiche dei calciatori, riproponendo un posizionamento tattico da lui ideato negli anni della sua seconda esperienza alla Roma, con la cosiddetta difesa “a 3 e mezzo“, con uno dei due terzini con compiti spiccatamente offensivi e di costruzione e l’altro più bloccato a mantenere un blocco basso di 3 giocatori al centro della difesa, con Di Lorenzo o Darmian a bilanciare le caratteristiche offensive di Dimarco.