Venezia-Perugia, Oddo: “Questa partita è una finale” – VIDEO

Venezia-Perugia Oddo in conferenza stampa

La sera di venerdì 31 luglio è la sera dei verdetti per la tormentata stagione della Serie B 2019-2020. E lo è, a maggior ragione, per il Perugia di Massimo Oddo che, dopo la bella vittoria corsara a Chiavari con l’Entella, è incappato in un inopinato ko interno con il quasi retrocesso Trapani mettendo seriamente a rischio la possibilità di evitare il playout. I grifoni saranno di scena al Penzo con il Venezia, non ancora del tutto salvo, ed hanno a disposizione solo la vittoria per evitare matematicamente la coda di campionato. Qualsiasi altro risultato li espone a rischi gravissimi. Il tecnico di Città Sant’Angelo ha anticipato i temi del match nella conferenza stampa su Zoom alla quale ha partecipato anche la Redazione di Sport Paper. Ecco cosa ha detto Oddo.

Venezia-Perugia Oddo anticipa i temi del match

Disponibili e stato d’animo Mancano gli squalificati (Rosi e Gyomber) e manca Di Chiara. Gli stanno tutti bene a parte Bonaiuto che sta cercando di recuperare. Come stato d’animo cerchiamo di mantenere e trasmettere serenità. Con il Venezia è una finale . Occorre dimenticare tutto, come se il campionato fosse finito e domani c’è la partita secca. Occorre fare una bella partita come approccio caratteriale e mentale che è poi propedeutico per il risultato finale”.

Futuro e consapevolezza “Sarebbe grave se non ci fosse professionalità e amor proprio. Per mestiere e per quello che questo mestiere ci ha dato voglio che i giocatori sappiano ragionare come ragionavo io da calciatore. Nel momento che vanno in campo c’è il futuro della società in ballo ma c’è anche il loro futuro personale. Un risultato positivo è utile per tutti. Quanto alle mie valutazioni non possono essere, in questo tipo di partita, solo di tipo tecnico e tattico, ma sono fondamentali anche quelle fisiche e mentali. Il tipo di partita che vogliamo fare è molto chiara nella mia testa. Questo tipo di partite propone più dubbi del solito da gestire ma sappiamo come fare”.

Differenze rispetto al match di andata Il Venezia è una squadra tecnica con qualità a metà campo. Gioca a calcio, non si chiude e bada alla propria struttura di gioco ben determinata a facilitare le proprie peculiarità migliori. Loro hanno due risultati su tre ma poi alla fine dipende dall’approccio mentale che ha la squadra. A volte due risultati possono essere anche sfavorevoli e tante volte, nella mia esperienza di calciatore, è stato più utile averne uno solo a disposizione. Dobbiamo solo pensare a vincere la gara con intelligenza. Non puoi fare un match all’arrembaggio considerando che le situazioni ambientali non sono idilliache”

Il match del Penzo

Modulo “Partiamo sempre con la difesa a quattro ma ripeto il primo obiettivo è l’equilibrio. Avere una formazione che copre bene il campo e che ci permette di attaccare con ordine”

La pazienza “le dinamiche e le teorie che il tecnico in questo tipo di partite deve considerare sono basate sul livello fisico e mentale ragionando anche su chi incide di più a inizio match e chi a match in corso. Quando ci sono tante considerazione occorre sbagliare il meno possibile. Domani il match sarà  diverso rispetto a lunedì. Servirà pazienza ma la pazienza chiesta con il Trapani era dovuto al tipo di gioco loro. Siamo partiti benissimo con problemini davanti poi ci siamo innervositi e abbiamo smesso di fare il gioco. La pazienza con il Venezia dovrà essere diversa”

Le scelte con il Trapani “Sono scelte che rifarei. La mossa è stata giusta la mia idea era quelle nelle ripresa di mettere più giocatori ad arginare, vedi Kouan e uno veloce, vedi Bonaiuto e Melchiorri a ripartire. Sulla carta era corretto ma nel calcio conta il risultato. Ma se avessimo fatto 4 gol con quei 4 contropiedi sarebbe stata la mossa perfetta. Concettualmente era la cosa giusta”

La società  “E’ sempre stata vicino alla squadra. Quello che conta è la concentrazione e capire l’importanza della gara da parte dei ragazzi. Io penso che siano consapevoli della gara e del momento e spero che abbiano un pizzico di sana paura. A livelli minimi, senza oltrepassarli perché poi va in difficoltà a livello emotivo. Sono concentrati e seri nell’allenamento. Poi sappiamo che il campo è quello che comanda e spero che su quel rettangolo verde possano essere il più lucidi possibile”.

Esonero “Nessuna rivalsa da parte mia con il Venezia anche perché non è stato il ko con loro ad aver determinato le scelte. Io non penso mai al passato mi sono già scordato Trapani figuriamoci se ricordo sei mesi fa. La priorità è quelle di portare in salvo baracca e burattini”.

Cosa da tenere e cose da “buttare”

Cosa de tenere e cose da buttare “Vorrei fare 90 minuti come i primi 15 con il Trapani, sarebbe perfetto. Abbiamo fatto esattamente quello che dovevamo fare. Dobbiamo  migliorare invece i movimenti offensivi. Non dipende dagli interpreti, capita, sono gli stessi che hanno fatto bene a Chiavari. Solo attaccato poco la profondità, anche per bravura del Trapani. Mi spiego meglio Capone cerca sempre di legare centrocampo ad attacco, Falcinelli ama giocare spalle alla porte come Pietro. L’unico che per caratteristiche attacca la porta e Melchiorri. Ma noi questo periodo giochiamo con una punta e posso fare una e una sola scelta. Ma ho massimo fiducia di tutti ma sapete meglio di me che la valutazioni le devi fare nei vari pezzi della partita. Sfido qualsiasi allenatore a mettere fuori uno che ha fatto 19 gol e di cui peraltro mi fido. Ma Federico può essere letale a partita in corso. E me lo tengo li bello pronto. Se gli avversari giocano basso hai poco spazio per attaccare la profondità e devi avere qualità tra le linee per le giocate veloci”.

Lucidità “Chiederei un po di lucidità che nei momenti di difficoltà ci sono sempre. Raramente non vai in difficoltà almeno 5 minuti per poi riprendere in mano. Anche con astuzia. Uno come Franco Baresi ogni tanto prendeva la palla la tirava in tribuna parlava ai compagni e ci rimettevamo in ordine. A Chiavari in momenti di sofferenza eravamo sempre lucidi”.

Il cuore “Non preparo mai il discorso prima di una partita. Parlo con il cuore anche guardando lo stato d’animo dei ragazzi. A volta può contare una parola detta male. Devi capire come stanno, cosa gli passa nella testa a volte per sdrammatizzar la tensione può servire  anche raccontare una barzelletta. Mi fido ciecamente dei miei ragazzi possono fare bene. Raramente abbiamo vinto due match di fila fa parte del Dna…ma è anche vero che non abbiamo mai avuto due delusioni attaccate. C’è sempre stato spirito di reazione”.