Vedi Napoli e poi… segna Higuain

Higuain
 
Vedendo la classifica di Serie A dopo la tredicesima giornata, l’Inter è prima con 30 punti, con un +2 su Napoli e Fiorentina: milanesi e partenopei ai gironi di Champions League e gigliati a giocarseli con i play-off, se il campionato finisse ora.
Se l’Inter è completa e muscolare (ma gioca un calcio per nulla spettacolare) e Nikola Kalinić sta trascinando un bella e sorprendente Fiorentina (ma con forti problemi di turn over), il Napoli di Maurizio Sarri è la squadra, non solo tra le tre di testa, che  sta giocando meglio e che sta impressionando di più. E la vittoria di domenica nel lunch match contro un Hellas Verona in crisi di tutto, è stato un segnale chiaro e forte  al campionato: il Napoli vince e convince, ha un “Pepe” Reina che non prende gol da oltre 460′, ha una difesa che chiude tutti gli spazi agli avversari, un centrocampo che vive della qualità di Jorginho, Allan e Hamsik e davanti spazio a gente del calibro di Lorenzo Insigne, Dries Mertens, Manolo Gabbiadini, Josè Maria Callejon e Gonzalo Higuain. Se il belga e l’ex sampdoriano sono out per infortunio e l’attaccante di Motril quest’anno ha un rapporto conflittuale con il gol in campionato (zero reti in tredici giornate per lui finora), il tandem d’attacco partenopeo si compone del ragazzino di Frattamaggiore ed del bomber argentino.
Se il folletto con sulle spalle in numero 24 è indiscutibile ed insostituibile (vero Benitez?) e sta giocando la sua migliore stagione in massima serie (sei reti per lui sin qui), un discorso a parte merita Gonzalo Higuain, il vero ed indiscusso top player del nostro campionato e, ad oggi, capocannoniere con dieci reti. Per l’ottava stagione consecutiva finirà la stagione in doppia cifra in classifica, dimostrandosi un marcatore davvero implacabile.
Nato in Francia, a Brest, in quanto il padre Jorge allora militava nella locale squadra bianco-rossa, il “pipita” è il puntero che ha rimpiazzato nel cuore, e nell’anima dei tifosi partenopei, Edinson Cavani, l’ultimo giocatore del Napoli a vincere la classifica marcatori in Serie A.
I supporter napoletani, calorosi e sempre dalla parte di chi li fa sognare, sperano che questa sia la stagione giusta, quella del tanto agognato terzo scudetto, riportando il tricolore in città dopo venticinque anni di attesa. Ed il “san Paolo” spera nella verve di Sarri e dei suoi ragazzi di far sognare una città che vive di calcio più di tutte in Italia, grazie anche al contributo del loro attaccante argentino.
Arrivato in Europa nel gennaio 2007, dopo aver giocato per due stagioni e mezzo nel River Plate, è il Real Madrid ad accoglierlo a braccia aperte dopo aver superato la concorrenza dei maggior top team (danarosi) europei. A Madrid, Higuain inizia ad ingranare solo dopo un anno e mezzo, complice il fatto che Fabio Capello e Bernd Schuster gli preferiscano Raul e Ruud van Nistelrooij, ma lui non si piegato e non appena poteva, la metteva dentro: la stagione 2009/2010 lo vide andare in rete ben ventinove volte in stagione tra campionato e coppe con la vittoria, in camiseta blanca, di tre Liga, due Supercoppe spagnole ed una Coppa di Spagna, segnando anche il gol numero 700 del Real nella massima competizione europea ed entrando nel giro Nazionale allora allenata da Diego Armando Maradona, un nome che a Napoli vale quanto quello di san Gennaro.
Non appena si viene a sapere che il “pipita” avrebbe potuto lasciare la Castiglia nell’estate 2013, in Europa si scatena una vera e propria asta che vede in pole position l’Arsenal. La squadra londinese farebbe carte false per prendere l’attaccante ex River Plate, ma, colpo di scena, l’attaccante firma un quinquennale con l’ambizioso Napoli di Aurelio De Laurentiis che da alle merengues 37 milioni di euro (l’acquisto più caro della storia del Napoli) e al giocatore viene assegnato la maglia numero 9, appartenuta negli anni ’80 ad Antonio Careca. Higuain lasciò la Spagna dopo aver segnato qualcosa come 121 reti in 264 partite, quasi tutte in Liga. Ed i tifosi napoletani iniziarono a gongolare, sperando che la vena realizzativa del “pipita” continui anche dalle parti di Fuorigrotta.
E la loro speranza è stata ripagata, in quanto Higuain ha segnato con la maglia azzurra 65 reti, assestandosi all’undicesimo posto tra i cannonieri di sempre della squadra del “ciuccio” e con l’intenzione di salire, gol dopo gol, questa speciale classifica. Cercando di essere più freddo dagli undici metri rispetto ad oggi.
Higuain è l’attaccante che farebbe comodo a tutti i tecnici: forte fisicamente, dotato di un senso del gol spiccatissimo unito ad una dose di altruismo molto forte visto che se non segna, fa segnare i compagni (Insigne ringrazia, per l’appunto) e se necessita torna anche a centrocampo, involandosi poi verso la trequarti avversaria. Facendo la gioia non solo dei tifosi del “san Paolo”, ma anche di quelli che lo hanno nelle proprie squadre al fantacalcio.
E a quasi 28 anni (e 226 gol reti segnate in carriera) tutto è dalla sua parte: la strana coppia con Insigne ha portato in dote al Napoli sedici reti, i 2/3 del totale finora, ed entrambi sono andati a segno domenica in un “Bentegodi” che ha potuto solo levarsi il capello dinnanzi al Napoli di Sarri che, partito a bassi regimi ad inizio stagione (sei punti nelle prime cinque gare ed Emilia indigesta con la sconfitta contro il Sassuolo alla prima giornata ed il pareggio con il neopromosso Carpi alla quinta a Modena), ora sta macinando bel gioco, ottime giocate e punti su punti, tanto da essere in striscia positiva dalla seconda giornata. E per quanto riguarda l’Europa League, il Napoli, anche grazie alle reti del suo numero 9, può già guardare ai sedicesimi di finale. Ed è proprio il numero 9 con la clausola rescissoria più precisa di un miracolo di san Gennaro (94 milioni 736 mila euro), a a fare la differenza.
Gonzalo è un vero trascinatore, ogni volta che tocca la palla ha sempre un raddoppio di marcatura e il più delle volte lascia i difensori sul posto, involandosi verso la porta dove quasi sempre gonfia la rete. Insomma, Higuain tesoro ma soprattutto “oro di Napoli”. E con un presidente-produttore cinematografico come de Laurentiis, questo aggettivo calza proprio a pennello.
Il “pipita” sembra, nonostante la stazza (184cm x 82kg) e la sua barba, un ragazzo grezzo e risoluto, invece è un ragazzo umile, sereno e che gioca a calcio per passione. E pazienza se un tifoso (o presunto tale) argentino lo abbia sbeffeggiato fuori da un locale la scorsa estate dopo aver sbaglio il rigore decisivo in Copa America contro il Cile. Prendersela con Higuain significa prendersela con il giocatore più forte che ha avuto il Napoli dai tempi di Maradona (senza nulla togliere a Cavani), un attaccante che non si discute ma che grazie alle sue reti sta portando gli azzurri campani a lottare, una volta per tutte, per lo scudetto.
E fa sorridere che la migliore stagione Higuain la stia vivendo con un allenatore poco appariscente come Maurizio Sarri, un ex bancario innamorato del calcio arrivato tra molti scetticismi l’estate scorsa visto che arrivava dai buonissimi risultati di Empoli ma che era a digiuno di serie A medio-alta e di Europa. Ed invece l’occhialuto tecnico di origine fiorentina ma nato casualmente a Napoli, con il suo bel gioco sta trasformando il Napoli in una squadra coriacea e ben messa in campo, pronta a lottare per il titolo e non più per le “coppette”. E qua sul discorso tituli, Higuain è stato categorico: il Napoli lotterà fino alla fine per vincere scudetto ed Europa League, mentre il suo mister, uno che vola basso sempre e comunque, ha già detto che l’obiettivo sarà il terzo posto. Parole scaramantiche dette in una città che ha fatto della scaramanzia la sua caratteristica peculiare.
La prova del nove per il Napoli, e per Higuain stesso, arriverà lunedì prossimo al san Paolo quando (calcio di inizio alle ore 21) ci sarà lo scontro al vertice contro l’Inter di Mauro Icardi. Una partita da dentro e fuori per le due squadre: chi perde, perderà una ghiottissima occasione di dare un segnale al campionato. “Partita da tripla” quindi, come si direbbe nel linguaggio del totocalcio. Le due squadre arrivano entrambe da vittorie convincenti ed entrambe non giocheranno il turno europeo, in quanto la partita Bruges-Napoli potrebbe non giocarsi visto lo stato di allerta sul terrorismo che sta vivendo il Belgio. Quindi cariche, rilassate e pronte a darsi battaglia cercando di portare a casa l’intera posta.
Ma sarà anche la partita di Gonzalo Higuain, in cerca di una consacrazione definitiva nella città che ama il calcio più visceralmente di qualunque altra in Italia, e per una classifica marcatori che vuole vincere a tutti i costi. E visto che i napoletani cono campioni del Mondo di cabala, il Napoli ha vinto lo scudetto al terzo campionato di Maradona. Cavani non ce l’ha fatta. Higuain è arrivato a Fuorigrotta nel campionato 2013/2014. Se si fanno due conti…