La notizia è iniziata a girare lo scorso venerdì e ora pare quasi ufficiale: Jamie Vardy è prossimo a diventare un giocatore dell’Arsenal. I Gunners verserebbero nelle casse del Leicester City, la squadra che ne detiene il cartellino, la clausola rescissoria che lega il ragazzo di Sheffield alle Foxes.
L’uomo della strada, poco attento a queste vicende, chiederebbe dove starebbe il problema: un attaccante che ha segnato 24 reti nell’ultima Premier League andrebbe a giocare in uno dei club non solo più ricchi al Mondo, ma anche ricco di storia e di fascino e che da otto anni consecutivi arriva almeno tra le prime sedici squadre d’Europa.
Il problema in questo caso è un altro: se il Leicester City ha vinto per la prima volta nella sua storia il campionato lo deve proprio al suo attaccante principe, Jamie Vardy.
La notizia ha fatto imbestialire i tifosi del Leicester City che si ritroverebbero a difendere il titolo e a giocare, per la prima volta nella loro storia (per di più, come teste di serie nei gironi) la Champions League senza il loro bomber, poiché avrebbe scelto la più viva Londra per giocare nella competizione più importante.
Anche coach Claudio Ranieri, in un’intervista, ha ammesso che i Gunners avrebbero fatto l’offerta: 38 milioni cash. Che per un club come il Leicester City sarebbe una manna dal cielo. Ma i tifosi sono già sul piede di guerra nei confronti del loro (ex?) numero 9 che cinque anni fa giocava nella periferia del calcio inglese e aveva uno stipendio risicato. Bel gesto di riconoscenza, visto che Vardy, grazie anche all’exploit di questa stagione, ha già disputato anche sette partite con la Nazionale inglese (segnando anche tre reti nelle ultime tre uscite) e si appresta ad essere l’attaccante titolare della Nazionale dei Tre Leoni all’Europeo che inizierà venerdì sera.
Come se non bastasse, il club della Londra del Nord pare intenzionato a portare in maglia biancorossa anche il “gemello” di Vardy nel Leicester, Riyad Mahrez. Anche per il centrocampista algerino non si baderebbe a spese, con il tesoriere del Leicester City che farebbe festa (l’unico, a dire il vero). Per i due giocatori il club azzurro farebbe una plusvalenza pazzesca e ci guadagnerebbe persino il Fleetwood Town, club della terza serie inglese che, in base ad una clausola del contratto sul passaggio di Vardy al Leicester, si dovrebbe accaparrare un bonus di poco più di 6 milioni di euro se il suo ex attaccante si accaserà alla corte di Arsene Wenger.
Per carità, il calcio ci ha insegnato che non esistono più le bandiere e che non appena arriva l’offerta della vita, si cambia subito maglia. Vardy non sarebbe né il primo e nemmeno l’ultimo. Del resto, come dargli torto? Ventinove anni, un passato da operaio e da calciatore nelle leghe inferiori e ora con la possibilità di giocare in un top club mondiale. La solita storia del “treno che passa una volta sola”.
Il problema è un altro, più profondo: come ci rimarrebbero i tifosi del Leicester che sono scesi in piazza a festeggiare la vittoria del titolo lo scorso 15 maggio? Come si sentiranno quei tifosi che hanno pianto e gioito per una trionfo da raccontare nei secoli dei secoli? Il rispetto verso i tifosi esiste o è la solita frase fatta?
E poi Vardy dovrebbe tenere conto di due elementi (e non gli si vuole assolutamente portare male per la prossima stagione): e se la stagione appena terminata fosse stata un fuoco di paglia? È al corrente che all’Arsenal sarà solo “Jamie Vardy, attaccante” e non “Jamie Vardy, l’attaccante che ha regalato un sogno alle Foxes?”.
Gli obiettivi saranno diversi in casa Arsenal: dalla vittoria del titolo, che manca dalle parti dell'”Emirates” dal 2004 all’accesso per la nona volta alla fase diretta di Champions, oltre a lottare per una maglia da titolare in attacco con gente del calibro di Theo Walcott, Olivier Giroud (colui che per primo ha diffuso la voce che Vardy vorrebbe giocare nell’Arsenal), Alexis Sánchez, Danny Welbeck e Joel Campbell. I tifosi del Leicester City e l’ambiente Leicester non mettono pressione, i tifosi dell’Arsenal e l’ambiente Arsenal ne mettono. Eccome.
E ci potrebbe essere anche il rischio di essere un flop. Con tanta gioia dei tifosi del Leicester City che, con i 38 milioni, potrebbero comprare un altro attaccante. Magari più forte di lui, ma che non soffrirebbe uno stress da “ansia da top player”, anche perché se il Leicester City non dovesse bissare, nessuno dalle parti delle Midlands orientali si strapperebbe i capelli.
Ora la palla passa (non solo in senso metaforico) a Jamie Vardy: il Leicester City lo ama e lo ha fatto diventare un giocatore di caratura internazionale. Si spera che davvero non deluda i proprio tifosi per avere qualche milione di euro in più nel conto concorrente. Ovviamente Vardy non prenderà bruscolini, ma se dovesse tornare al “Leicester City Stadium” riceverebbe solo sonori fischi da una piazza che lo amava e che lo ha fatto diventare grande. Jamie, ne vale veramente la pena?