“UP&DOWN”, la rubrica settimanale curata da Tennessee Titans Italia e Italian Packers Network con i vincenti ed i perdenti della settimana NFL per ogni conference, anche su SportPaper.it.
WEEK 14
AFC UP
The Kansas City Chiefs: La squadra di Andy Reid è tornata a dominare la AFC West ed ormai punta a riconquistare il primato della AFC. Il derby divisionale con i Las Vegas Raiders si risolve in una mattanza con i Chiefs dominanti su entrambi i lati del campo grazie ad un Mahomes sempre più in formato playoff ed un ritrovato running game, con Edwards-Helaire ed il veterano Gore. Ma il 35-0 dei primi 28 minuti è merito soprattutto di una difesa sempre più forte che ha annullato l’attacco dei Raiders, costringendo Carr e compagni a ben tre turnovers (2 fumble e 1 intercetto). Il regno Chiefs è ancora vivo e forte.
Mark Andrews: Uno dei migliori TE della Lega è al momento l’unica certezza dell’offense dei Ravens, che stanno rischiando di mettere in discussione la vittoria della division e, perfino, l’accesso ai playoff. Nella trasferta di Cleveland, Andrews (111 yards, 1 TD e 11/11 ricezioni) si è caricato sulle spalle tutto il peso dell’offense, trascinando i Ravens fino ad una rimonta impensabile dopo il 24-3 iniziale. Peccato per l’impresa mancata ma forse sarebbe stato troppo anche per un gigante come lui.
Justin Herbert: 61 TDs pass nei primi due anni di carriera NFL sono l’ennesimo record di questo QB che sembra in grado di vincer le partite da solo. Nonostante una difesa con molte lacune, Herbert sta trascinando i Chargers ai playoff tenendoli in corsa per la vittoria della AFC West. Nella vittoria contro i Giants, Herbert ha dominato la partita con 275 yards e 3 TDs, coinvolgendo nel gioco ben 9 ricevitori ed esaltando la velocità di Palmer, Williams e Guyton. Le ultime quattro partite della stagione saranno il palcoscenico ideale per lui per avvicinarsi a quel titolo di MVP che insegue silenziosamente e per condurre la sua squadra ai playoff.
HONORABLE MENTION John Robinson e Mike Vrabel: Con la vittoria n. 9 in stagione i Titans si assicurano la sesta stagione vincente consecutiva (seconda striscia vincente della storia Titans/Oilers) ed il merito è in grande parte del GM JROB e di Coach Vrabel che hanno costruito una squadra stabilmente vincente creando anche la mentalità giusta per rimanere ai vertici. Inoltre JROB diventa il primo GM nella storia della franchigia con sei stagioni vincenti, peraltro, consecutive. Complimenti a loro.
AFC DOWN
Urban Meyer e l’offense dei Jaguars: Iniziamo da un concetto base: allenare in NFL è molto diverso che allenare in NCAA. Tuttavia se ti consegnano un talento straordinario come Trevor Lawrence hai il dovere di proteggerlo e metterlo nelle condizioni di crescere senza sfigurare. In questo il fallimento di Meyer è evidente. I Jaguars sono una squadra allo sbando con una OL indecente e dei ricevitori poco credibili ma in questi casi c’è sempre il running game…OPS contro i Titans solo 8 yards corse, peggior risultato nella storia del team. Almeno qualche record inizia a segnarlo Coach Meyer.
Las Vegas Raiders: Nella partita decisiva per la stagione si trovano sotto 35-0 dopo 28 minuti, umiliati dallo strapotere difensivo ed offensivo dei Chiefs. Qualcuno si aspetterebbe una reazione, invece, la squadra rimane abulica ed in confusione, abbandonata anche da un running game mai convincente e da un Derek Carr mai protagonista. Alla fine i 48 punti subiti sono il dazio minimo per una pessima prestazione e, probabilmente, solo l volontà dei Chiefs di preservare le energie ha evitato un passivo più duro. La stagione travagliata dei Raiders sembra ormai alla fine con la speranza che nel prossimo futuro si possa ripartire con serenità da un nuovo progetto.
OL dei Tennessee Titans: Sicuramente è curioso assegnare un down ad una squadra che ha vinto e che è molto vicina alla conquista dei playoff e del secondo titolo divisionale consecutivo, ma la prestazione della OL dei Titans contro i Jaguars è stato qualcosa di indecente (4 sacks e 5 tackles for loss). Tannehill è un povero martire in balia dei front-seven avversari ed è costretto a giocare sotto una pressione costante mentre cerca ricevitori dove ricevitori non ci sono (Julio Jones a parte!). La lacuna, però, non è solo in pass protection, ma anche in run-block e va ad aggravare la situazione già critica per l’assenza di Derrick Henry. Per fortuna c’è una difesa che vince le partite quasi da sola ma sarà sempre sufficiente?… Ai posteri l’ardua sentenza!
NFC UP
Green Bay Packers e Aaron Rodgers: nonostante la peggiore prova di una special team unit a memoria d’uomo, ne piazzano 45 ai Bears e si riportano in vetta alla NFC complice la sconfitta dei Cardinals. I Packers danno l’idea di essere infermabili in attacco quando rimangono fedeli a loro stessi ed a come sono stati costruiti, riuscendo a mettersi in difficoltà da soli (deficit di 10 punti contro i Bears all’inizio) soltanto quando si intestardiscono in un approccio offensivo troppo incentrato sui passaggi da cui fortunatamente ad un certo punto rinsaviscono. A proposito di passaggi, alcuni di Rodgers contro i Bears sono stati semplicemente stellari. L’uomo più discusso dell’anno ora sta finalmente facendo parlare di sè più per le prestazioni in campo che per quelle in sala stampa o con gli intrugli olistici.
Tampa Bay Buccaneers: quarta vittoria consecutiva, stavolta contro i Buffalo Bills, e 10-3 stagionale in attesa del rush finale che vede i bucanieri affrontare Saints, Jets e due volte i Panthers. La tavola insomma sembra apparecchiata per un gran finale di stagione per i Campioni in carica. Il roster sta progressivamente tornando in salute, Tom Brady giganteggia prendendosi anche licenze in scramble in barba a chi gli ricorda quanti anni abbia, la offensive line è tra le migliori della NFL, e soprattutto dalle parti di Tampa Bay hanno appreso alla perfezione lo scorso anno quando ingranare la marcia più alta per lo strappo finale.
Los Angeles Rams: il loro UP risulta abbastanza sgonfiato dalla notizia di nove giocatori posti in covid list nella giornata di ieri, tra cui OBJ, ma la vittoria di Glendale nel Monday Night contro i Cardinals ha finalmente rilanciato gli uomini di Sean McVay dopo troppe delusioni e troppe sconfitte recenti. Contro i leaders della NFC West, i losangelini tornano a brillare come le stelle di cui dispongono, con Matthew Stafford (139.2 di passer rating e 3 TD), Cooper Kupp (123 receiving yards) ed Aaron Donald (3 sack per -35 yards totali) sugli scudi. Potrebbe essere troppo tardi per scalzare i Cardinals dalla vetta della division, ma se i Rams ingranano saranno un cliente difficilissimo per tutti a gennaio.
NFC DOWN
GLI SPECIAL TEAMS DEI Green Bay Packers: raro caso in cui una squadra finisce contemporaneamente sia negli UP che nei DOWN. Spicca troppo infatti l’incompetenza degli Special Teams della franchigia del Wisconsin, tra ritorni in TD ed altri oltre la metà campo, muffed punts, fumbles, onside kicks persi in maniera comica. Al momento quello della “terza fase” di gioco sembra essere l’unico vero tallone d’Achille dei Packers, e se contro i Bears questo non ha fatto alcuna differenza nel risultato finale, quando gli avversari saranno di ben altra caratura il margine d’errore sarà molto più ristretto.
Arizona Cardinals: falliscono il primo possibile match point (pratico, più che matematico) per la vittoria del titolo divisionale cedendo in casa ai Los Angeles Rams e perdendo al contempo la vetta della NFC. Un Kyler Murray più impreciso del solito manca l’appuntamento col TD lanciando invece due intercetti e patendo per tutta la partita la pass rush dei Rams. Decisivo per l’esito dell’incontro il terzo quarto, con due TD consecutivi degli ospiti, uno propiziato proprio da un intercetto di Murray, a scavare il solco che neanche con un onside kick recuperato a fine partita la squadra di Kliff Kingsbury riuscirà a colmare. La prestazione in diretta nazionale di Murray potrebbe peraltro aver significato anche un netto scossone verso il basso per le possibilità di MVP di Murray (nonostante alcuni passaggi incredibili, pur all’interno di una prestazione complessivamente opaca).
Washington Football Team: subiscono troppo a lungo i mind games dei Cowboys, dalle panchine paracadutate da Dallas alla garanzia di vittoria di Mike McCarthy, andando sotto di 24 punti prima di svegliarsi, troppo tardi, a metà terzo quarto. L’occasione per rifarsi sotto i texani in NFC East era ghiottissima, e gli uomini di Ron Rivera pur in piena emergenza se la sono lasciata sfuggire. La squadra senza nome è ancora seed #7 ma la concorrenza è agguerritissima, con ben 5 squadre con lo stesso record di 6-7.
Per questa settimana è tutto, prossima tappa week 15.