In carriera ha giocato in ben 12 squadre in 3 paesi differenti segnando 236 gol (senza contare i 23 centri in 49 partite con la nazionale): in foto è rappresentato uno dei centravanti più completi in circolazione a cavallo degli anni ’90 e dei primi anni 2000.
Nato a Bologna, nel 1973 si trasferì a soli 4 anni in Australia con la famiglia, a seguito del padre, anche lui calciatore professionista. Nell’adolescenza torna in Italia dove comincia a muovere i primi passi, calcisticamente parlando, nell’A.C. Santa Lucia, piccola squadra della provincia di Prato dove viveva.
Il primo grande salto arriva quando viene notato e preso nelle giovanili del Torino che lo porta anche in prima squadra dove esordisce tra i professionisti sotto la guida tecnica di Mondonico. La stagione che vede però la sua esplosione è la ’95-’96 quando con la maglia dell’Atalanta, neopromossa, che gli affida il centro dell’attacco.
Attira quindi le attenzioni della Juventus, neo campione d’Europa, dove però rimarrà solo un anno per essere poi venduto per 34 miliardi di lire all’Atletico Madrid. In Spagna rimane solo un anno, vincendo il titolo di Pichichi, e torna in Italia dove prima gioca alla Lazio e poi va all’Inter società alla quale si legherà di più a livello di gol e presenze. In coppia con Ronaldo il fenomeno sfiora lo scudetto del 2002, perso all’ultima giornata proprio contro la Juventus. Nel 2005, dopo aver rescisso il contratto con l’Inter, passa dall’altra parte dei Navigli accasandosi al Milan.
Ma il prime della carriera è ormai alle spalle e gli ultimi anni regalano solo qualche barlume sparso dell’attaccante che fu (tra cui un bellissimo gol ancora con la maglia dell’Atalanta e una semifinale di coppa Uefa raggiunta dalla Fiorentina).
Il più grande rimpianto? Non essere andato ai Mondiali del 2006, per una distorsione al ginocchio subita nella primavera di quell’anno, dopo essere stato per diversi anni nel giro della Nazionale.
Stiamo parlando di Christian Vieri