DOPO IL COLPACCIO CONTRO LA JUVENTUS, I ROSSONERI POTREBBERO AVERE DATO UNA SVOLTA ALLA LORO STAGIONE
Ci sono partite che possono cambiare l’inerzia di un’intera stagione. Milan – Juventus di sabato potrebbe essere uno spartiacque inportante per delineare le gerarchie di alta classifica di questo campionato. Ma, è l’Inter in questo è maestra suo malgrado, occorre dare un seguito concreto a certe vittorie, facendo in modo che non rimangano exploit ma punti di partenza su cui costruire.
C’è da dire che Vincenzo Montella è arrivato alla vittoria di sabato grazie ad un’ estate in cui si è concentrato esclusivamente sul suo lavoro, senza farsi condizionare dalle vicende societarie che ancora adesso non sono giunte ad una conclusione definitiva, per non parlare di un mercato in cui i rossoneri non sono di fatto pervenuti, Lapadula e Sosa a parte.
E questo è stato un vantaggio per l’Aeroplanino di Pomigliano d’Arco, perchè gli ha permesso di sviluppare un’idea di calcio magari meno attinente ai suoi dettami ma più fedele al valore dei suoi giocatori. Segno questo di grande intelligenza per il tecnico rossonero; con buona pace per i cultori del calcio spettacolo, i quali dovranno attendere rinforzi pari ai propositi futuri di rinnovata grandeur, una volta definiti closing e asset societario.
L’anno scorso Mihajilovic, partendo con gli stessi presupposti, è stato messo in discussione progressivamente dalla stessa società che l’ha scelto, e questo è ricaduto anche sulla squadra, mai totalmente fiduciosa dell’operato del serbo; al contrario quest’anno, con una stanza dei bottoni ancora da riempire, e un Berlusconi presidente ormai più per forma che per sostanza, Montella ha potuto portare avanti le buone basi gettate dall’attuale tecnico del Toro, raccogliendo il consenso di tutto lo spogliatoio.
Uno spogliatoio giovane, motivato, e ricco di elementi della “cantera” rossonera; su queste fondamenta Montella sta costruendo il Milan del futuro, che si arricchirà di nuove stelle e nuovi campioni, ma che avrà soprattutto una spina dorsale formata da giocatori italiani, validi tecnicamente e ben calati nella cultura sportiva del Milan.
Un Milan dove la programmazione a livello giovanile è ben orchestrata da un vecchio drago come Filippo Galli, bravo a creare un’attenta rete di scouting unita alla valorizzazione anche degli stessi allenatori. I casi di Brocchi a Brescia e Inzaghi a Venezia ne sono un esempio, e il loro fin qui ottimo lavoro lo sta a dimostrare. Chissà che in un futuro prossimo non ritornino a Milanello, dopo che la casa madre li ha ripudiati rischiando di bruciarli anzitempo…
Questo Milan, di fatto, stra traendo forza dall’emergenza; e proprio nelle situazioni di emergenza viene fuori il lato umano dei giocatori. Montella sta riuscendo benissimo a dare anche questa connotazione alla sua squadra. Nel calcio degli sceicchi, dei fondi d’investimento e delle holding con gli occhi a mandorla, questo è già un risultato grandioso.