Dopo diversi sintomi di un rapporto arrivato da tempo ormai alle strette, James Harden ha lasciato gli Houston Rockets. L’ha fatto in direzione Brooklyn Nets, per mezzo di un’operazione che ha incluso alla fine ben quattro franchigie. Oltre a Rockets e Nets, infatti, anche Cleveland Cavaliers e Indiana Pacers hanno preso parte da protagoniste a quello che a pieno titolo può essere definito l’affare dell’anno nel mondo NBA.
Dopo le interviste al veleno delle ultime notti la partenza di Harden era ormai scontata, ed è stata inevitabilmente accelerata. La corsa all’MVP 2018 era diventata, di fatto, un duello tra Philadelphia 76ers e, per l’appunto, Brooklyn Nets. A spuntarla sono stati proprio i newyorkesi, che hanno ceduto Caris LeVert, Jarrett Allen, Taurean Prince, Rodions Kurucs e le proprie prime scelte al Draft fino al 2027 (le 2021, 2023, 2025 e 2027 per mezzo di scambio con quelle di Houston: in poche parole in questi Draft i Rockets avranno a disposizione quella migliore tra la propria scelta e quella dei Nets).
Non tutti gli assetti di questo pacchetto, però, sono finiti in Texas. Jarrett Allen e Taurean Prince, infatti, sono approdati direttamente ai Cleveland Cavaliers, che al modico prezzo di Dante Exum e di una prima scelta 2022 spediti a Houston si sono assicurati così due giocatori dal prospetto molto interessante. I Rockets hanno poi immediatamente girato Caris LeVert e una seconda scelta futura agli Indiana Pacers in cambio di Victor Oladipo.
Insomma, al netto di tutto, Harden è valso alla sua ormai ex franchigia i contratti di Oladipo, Exum e Kurucs, tutte le scelte di Brooklyn fino al 2027 e quella del 2022 arrivata tramite i Cavs. In poche parole Houston ha rinunciato al suo presente da contender per puntare con decisione al futuro. Il contratto di Oladipo, tra l’altro, scadrà a fine stagione. Ora, vista la nuova direzione intrapresa, non è da escludere che anche altri nomi come quelli di PJ Tucker ed Eric Gordon possano finire sul mercato.
Dal canto loro i Nets vanno a formare un terzetto di stelle potenzialmente incontenibile aggiungendo il numero 13 al fianco di Kyrie Irving e Kevin Durant, ma rinunciano a una fetta importante delle loro rotazioni, che andranno inevitabilmente rimpolpate cercando nomi di rilievo sul mercato dei buy-out.
Cavaliers e Pacers, invece, inseritesi quasi in silenzio nella trattativa ne escono con il sorriso. I Cavs ottengono un lungo interessantissimo come Allen che permetterà loro di gestire con più tranquillità la scadenza del contratto di Andre Drummond, mentre i Pacers trovano in LeVert un sostituto ben più futuribile di Oladipo e forte di un contratto incredibilmente conveniente: 17 milioni di dollari annuali di media fino al 2023, che li portano inoltre sotto alla soglia dell’agognata luxury tax.
Insomma, se solo il tempo e gli eventuali successi potranno dare ragione ad una, o ad entrambe, tra Brooklyn e Houston, Cleveland e Indiana possono dirsi già più che soddisfatte.