Domenica si è concluso, con la ventunesima giornata, il girone di andata del campionato di Lega B: battendo la Pro Vercelli, il Cagliari si è fregiato dell’onorifico titolo di “campione d’inverno” con 46 punti, uno in più del “Crotone dei miracoli” di Ivan Juric, corsaro a Chiavari. E alla prima giornata di ritorno, dopo la lunga sosta invernale, lo “Scida” sarà il teatro della sfida tra le (finora) migliori squadre cadette. Guardando invece alla classifica marcatori, si nota che a guidarla è un ragazzo torinese classe 1990 figlio di padre pugliese e madre peruviana, con il ballo nel sangue ed un senso del gol da far invidia ai giocatori della Serie A: l’attaccante del Delfino Pescara, Gianluca Lapadula.
Esploso la scorsa stagione in Lega Pro con la maglia del Teramo con il “gemello del gol” Alfredo Donnarumma (44 reti in due), il numero 10 biancoblu’ è il trascinatore di un Pescara che lotterà fino al termine della stagione (almeno) per un posto nella griglia play off. E di questo passo, la squadra allenata da Francesco Oddo, con in organico giocatori di spessore e con un collettivo importante, sgomiterà certamente per piazzarsi tra il terzo e l’ottavo posto.
TUTTI AI PIEDI DI LAPADULA
TUTTI AI PIEDI DI LAPADULA
Alla sua prima stagione “vera” nel secondo torneo nazionale, Gianluca Lapadula è (forse) arrivato tardi sul palcoscenico calcistico nazionale, ma se continuerà a segnare e a sfornare assist ai compagni come ha fatto lo scorso anno a Teramo e come sta facendo oggi in riva all’Adriatico (undici assist la scorsa stagione, cinque quelli attuali), il grande salto potrebbe arrivare in estate. E se non sarà con la squadra del presidente Sebastiani, sarà con un’altra squadra: sul ragazzo nato in zona Filadelfia ci sono la Juventus (con cui ha giocato per otto anni da bambino), il Genoa, la Fiorentina e si dice che anche dalla Premier League qualche emissario sia andato a visionarlo.
Seconda punta dotata di una buona tecnica, senso tattico e di molto altruismo, Lapadula gioca con la speranza di diventare come il suo idolo di quando era bambino e di quando faceva il raccattapalle al “Delle Alpi”, Alessandro del Piero.
Dopo tanto girovagare tra Atletico Roma, Ravenna, Frosinone, Cesena, Parma, Nova Gorica (massima serie slovena) e Teramo, l’attaccante torinese ha trovato la sua dimensione ancora una volta in terra abruzzese. Il modulo di mister Oddo lo esalta e lui contraccambia fiducia e tifosi con gol, belle giocate ed un impegno costante che rendono il Pescara tra le favorite per la promozione in Serie A.
E Lapadula, ragazzo umile ma con sulle spalle un numero di maglia che nel calcio è sempre pesante, cerca sempre di migliorarsi ed affermarsi come calciatore vero e completo. E se ora è un giocatore che piace anche in massima serie, lo deve anche all’impostazione tattica (e tecnica) che gli ha dato il suo penultimo mister, Vincenzo Vivarini. Il tecnico del Teramo dominatore del girone B di Lega Pro la scorsa stagione (ma punito dopo il caso “calcio-scommesse”), lo ha “messo in campo” bene e lo ha reso un bomber di questo 2015. Tanto per intenderci, nella classifica di chi ha segnato di più in questo anno che sta volgendo al termine, dopo Gonzalo Higuain (con 35 reti), c’è proprio Gianluca Lapadula con 25 reti, davanti a gente come Luca Toni e Mauro Icardi fermi a 21 e pall’ex compagno del Teramo, Donnarumma, che a Salerno, dopo un avvio stentato, sta trovando piano piano la via del gol e ha chiuso l’anno solare con venti reti.
Le sue prestazioni sono arrivate fino nel Paese natale della madre, dove il CT della Selezione peruviana (la blanquirroja), Ricardo Gareca, parrebbe intenzionato a convocarlo almeno per le qualificazioni a Russia2018. Intervistato sull’argomento, Lapadula ha sempre glissato, sostenendo che lui ora ha in mente solo il Pescara e la voglia di riportarlo in Serie A. Magari superando il record di gol che ha fatto Ciro Immobile l’anno dell’ultima promozione (tredici nel girone di andata, ventotto in totale).
In casa Lapadula il calcio è argomento di discussione, in quanto anche il fratello maggiore di Gianluca, Davide, gioca a calcio (in Eccellenza piemontese) ed ogni anno i due fratelli scommettono sempre su chi segnerà di più a fine stagione e chi perde (quindi segna meno) paga una cena di pesce all’altro. Ma una (eventuale) promozione in Serie A da protagonista anche segnando meno del fratello, possa andare sicuramente bene a chi ha girato l’Italia per diventare un calciatore da copertina, ma con i piedi (e gli scarpini) ben piantati sul rettangolo verde di gioco.