Troppa Francia per un’Italia dalle due facce, finisce 30-10

Sei Nazioni Rugby Franco Smith

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Allo Stade de France va in scena la seconda giornata del 6 Nazioni di rugby, in programma: Francia-Italia. I galletti cercano vendetta dopo la sconfitta dell’anno passato mentre gli azzurri cercano la prima vittoria nella competizione dopo la debacle in Galles.

Partita che inizia col piede storto, è proprio il caso di dirlo, tre calci piazzati (Due francesi uno italiano), totale dei punti 0. Poi la tensione lascia il posto alla precisione: 3-0 Francia, Allan rimette subito le cose in pari con un bel piazzato. 3-3 al 28’. Il gioco si fa molto duro e l’Italia toglie fuori i muscoli, abbiamo la possibilità di andare in vantaggio ma la sprechiamo. Molti i falli da entrambe le parti, più lesti i 15 francesi però che con Doussain si portano prima sul 6-3 e poi sul 9-3. Parisse e i suoi giocano bene ma peccano di freddezza. Finisce il primo tempo con qualche rimpianto ma con la gara apertissima.

Gli inizi da incubo esistono e uno di questi si palesa al 43’, Picamoles dopo gli sviluppi di una maul va in meta, la Francia trasforma e siamo sul 16-3. Solo 3 minuti dopo e Fofana sfonda sul lato destro, nuova meta e risultato sul 21-3. Al 52’ completa la disfatta azzurra Bonneval, terza meta per i francesi e risultato sul 30-3. Per Bonneval si tratta della meta all’esordio. Slimani tira una testata e Rizzo reagisce, rosso per entrambi e doccia anticipata. Finale che si sciupa per tensione. Soddisfazione per Iannone che negli ultimi minuti realizza la prima meta azzurra dell’incontro: gran gioco di Parisse per Botes che inventa il passaggio a Iannone, quest’ultimo schiaccia oltre la linea bianca dei galletti. Orquera poi trasforma, 30-10 al 38’.

 

Finisce 30-10 una partita che ha visto l’Italia tener botta al gioco duro dei francesi per 40’ minuti. Sarebbe inutile appellarsi alle mancate realizzazioni dei nostri perché nella ripresa quando i transalpini hanno alzato l’asticella del gioco in qualità abbiamo sofferto troppo. La meta finale rende comunque meno amara la sconfitta per un Italia dalle due facce che deve cercare più continuità.