Tour de France, la tappa di oggi
Con l’ultimo colpo di reni Caleb Ewan vince la sua quinta tappa al Tour de France, la seconda di quest’anno. Oggi, come nella terza giornata a Sisteron, arriva davanti a Sam Bennett per un soffio. Una sorta di rivincita visto che ieri l’irlandese era riuscito a prendergli il tempo all’ultimo. Se in quel caso è stata elogiata la qualità della Deceunick nel portare la maglia verde quasi fino al traguardo, oggi si è vista qualche lacuna organizzativa. Gli ultimi due compagni sono partiti in fuga ai -3 dal traguardo per recuperare su Pöstlberger, ma, una volta raggiunto l’austriaco, hanno ridato anima all’azione invece di fermarla. Bennett così è rimasto da solo aggrappandosi all’attacco di Wout van Aert quando alla linea d’arrivo mancavano 300 metri. Alla fine il belga è quarto, ma forse ha qualche recriminazione da fare a Peter Sagan, che gli ha dato una bella spallata in stile Tour 2017. Nella tappa di Vittel lo slovacco aveva scaraventato contro le transenne Mark Cavendish, mentre oggi è lui ad essere sull’esterno e, cercando di infilarsi in uno spazio che non c’è, si fa largo in maniera più o meno discutibile. Nonostante i sotterfugi, Sagan non riesce a conquistare una tappa lasciando ancora in bianco la voce vittorie nel 2020 (e nel suo caso è una notizia). Anche se non arriva primo però la sette volte maglia verde riesce a regalare spettacolo imprimendo nella memoria immagini difficili da dimenticare. Oggi per esempio, il fotofinish con le tre frecce Sagan-Bennett-Ewan racconta una grande rivalità tra velocisti, che si sono sfidati in un luogo ricchissimo di storia. Proprio a Poitiers nel 1356 i soldati inglesi testavano con successo un nuovo arco che permetteva di scoccare più velocemente i dardi. In quest’importante battaglia della Guerra dei Trent’anni i francesi rimasero a bocca aperta e persero lo scontro. Oggi invece le sorprese non sono state numerose visto che le cadute di ieri hanno responsabilizzato di più i corridori. Ad ogni restringimento di strada, rotonda od ostacolo, chi era davanti faceva ampi gesti con le mani per evitare incidenti. Gli scivoloni infatti sono stati molti meno, ma non si sono azzerati: Ion Izaguirre è finito a terra sanguinante a 29 chilometri dall’arrivo. L’espressione molto scossa dello spagnolo non lasciava dubbi sul suo ritiro, che lascia con un uomo in meno Miguel Angel Lopez. Si è ritirato, seppur prima dell’inizio della tappa, anche Davide Formolo a causa della frattura di una clavicola. Brutta notizia per Tadej Pogacar che, dopo Fabio Aru, perde un altro compagno utile soprattutto nelle frazioni di montagna.