Tour de France, la tappa di oggi
Faccia inespressiva, nessuno sforzo, come in pianura. Primoz Roglic oggi non ha vinto il Tour, non ipoteca il trionfo finale, ma mostra ancora una volta la sua enorme forza. L’ultimo chilometro tocca pendenze al 15% e i corridori fanno una fatica immane, tanto che sembrano andare a rallentatore. La maglia gialla però è sempre davanti e anzi stacca i rivali. Gli fornisce l’assist, come al solito, il connazionale Tadej Pogacar che, appena incontra una strada in salita, scatta. I due salgono a braccetto il Puy Mary dandosi il cambio e lasciando il vuoto alle loro spalle. Nessuno riesce a mantenere il ritmo infernale sloveno, neanche Egan Bernal che dovrebbe essere il grande antagonista di Roglic. Il colombiano ora è indietro di 59 secondi in classifica dove è stato sorpassato proprio da Pogacar. Nuova maglia bianca, sorpresa indiscussa del Tour e 44 secondi dal leader: il ventunenne sta facendo divertire tutti con attacchi che sono prevedibili, ma hanno un impatto esplosivo sugli avversari. Bernal è arrivato sul traguardo senza fiato e con i denti stretti accasciandosi poi sulla propria bici perché la coppia slovena non ha avuto pietà. Eppure era stata proprio la Ineos ad aumentare il ritmo in gruppo ai -30, facendo male a Guillame Martin e Roman Bardet (protagonista di una caduta ai -86, che ha portato al ritiro di Mollema). La vittoria della tappa era già saltata, visto che il ritardo si aggirava sui 10 minuti e quindi ci si aspettava uno scatto del colombiano. Invece ha fatto l’allungo il connazionale Daniel Martinez, partito in fuga con altri 17. Sull’ultima salita sono rimasti in tre, due tedeschi e un colombiano. Nascere, crescere e pedalare a quota 2640 metri a volte conta qualcosa nel ciclismo e infatti Schachmann e Kämna vengono battuti. È la prima vittoria al Tour per un’altra giovane promessa del Sudamerica, che aveva già collezionato una tappa alla Parigi-Nizza 2019 e all’ultimo Delfinato. Nei chilometri conclusivi i tifosi hanno potuto guardare i propri eroi molto bene, grazie alle pendenze folli. La maggior parte indossava la mascherina nel modo corretto (coprendo la bocca e, come spesso si dimentica, anche il naso), proteggendo così i corridori. Proprio riguardo l’argomento covid oggi è arrivata forse l’unica buona notizia per Bernal: la decisione del governo francese di limitare ad una settimana il periodo obbligatorio di quarantena ha fatto modificare anche il regolamento del Tour. Bastano ancora appena due positivi per mandare a casa un’intera squadra, ma i contagiati trovati nel primo giorno di riposo (quattro in totale, di cui un membro dello staff Ineos) non verranno contati al prossimo giro di tamponi.
Tour de France, la sintesi della tappa
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