Tour de France, la meravigliosa tappa di oggi
È stata una tappa incredibile e commovente. Tadej Pogacar è riuscito in un’impresa che ormai sembrava impossibile. Doveva recuperare 57 secondi a Primoz Roglic, uno dei migliori interpreti al mondo nelle prove a cronometro. Sul traguardo invece conquista 1’56’’. Semplicemente incredibile perché durante tutto il Tour ha dovuto combattere con una squadra non all’altezza degli avversari, che ha anche perso diversi pezzi (come Formolo e Aru). In salita si ritrovava ben presto senza uomini su cui contare ed era pure costretto ad attaccare. Pogacar ha salvato la Grand Bouclé dal dominio della Jumbo-Visma, con accelerazioni che parevano fare solo il solletico a Roglic. A forza di risposte e prove di forza però, lo sloveno ha perso un po’ di lucidità. All’inizio della crono sembrava stesse gestendo il vantaggio in classifica conservando il meglio per la durissima rampa finale. I secondi però hanno iniziato a moltiplicarsi: non ci voleva un esperto per capire dalle immagini che i connazionali stavano andando a due velocità diverse. Pogacar continuava a rilanciare la bicicletta, quell’azione in piedi sui pedali un po’ sgraziata, ma tanto efficace che l’ha accompagnato per tutto il Tour. Roglic invece ha perso l’aplomb delle altre tappe e la posizione perfetta che adotta di solito a cronometro. Sul traguardo aveva un’espressione stravolta, il casco posizionato male e, sceso dalla bici, si è seduto a terra, sfinito. È stato commovente vedere la faccia sorpresa di un ragazzo che compirà ventidue anni lunedì. Sembrava quasi non essersi reso conto della grandezza della sua impresa. Al suo primo Tour de France ha vinto tre tappe, la maglia gialla, bianca e a pois. Un Roglic così in difficoltà ha tolto un po’ il fiato perché non era previsto un crollo simile dell’uomo che si era dimostrato di ferro fino a quel momento. Forse però c’era da aspettarselo visto che La Plache des Belles Filles è sempre stata decisiva per la maglia gialla nelle quattro altre edizioni in cui la corsa è arrivata in cima. Il grande sconfitto di giornata e dell’intero Tour se n’è reso conto molto bene. Per questo il suo gesto ha ancora più valore: dopo aver ripreso un po’ di fiato, si è alzato ed è andato a complimentarsi con l’avversario. Pogacar infatti, prima che rivale è un amico. Versare qualche lacrima è più che lecito.