Tour de France, la tappa di oggi
Tre giorni in fuga. Richard Carapaz è stata la costante delle ultime tappe. Sempre alla ricerca della vittoria, ha mostrato uno stato di forma incredibile nell’ultima settimana facendo rimpiangere il suo rapido addio alla classifica generale. Non è un caso che l’ecuadoriano sia uscito allo scoperto nelle frazioni di montagna più dure, visto che sono pane quotidiano per un grande scalatore come lui. Tuttavia, sia contro Kämna che ieri sulle pendenze verticali, aveva perso l’occasione di trionfare soltanto per piccoli particolari. Uno di questi era l’enorme fatica sofferta da solo, che oggi è stata alleggerita dal lavoro di Michal Kwiatkowski. Il polacco è il gregario che tutti vorrebbero perché non c’è giornata in cui non dia più del massimo. Lo sa bene Chris Froome, che ha costruito i tanti successi sulle pedalate del compagno, che in salita metteva in riga tutto il gruppo, come fanno oggi van Aert o Kuss per la Jumbo-Visma. Quando finiva il lavoro (e non c’era quasi più nessuno alle sue spalle), le gambe gli facevano così male a causa dello sforzo tanto intenso da impedirgli per qualche attimo di pedalare. Un talento del suo calibro si è tolto diverse soddisfazioni in carriera, come le due Strade Bianche o la Milano-Sanremo, ma non era mai riuscito a conquistare una tappa in un grande giro. Nonostante i molti anni in gruppo, gli era capitata raramente una situazione simile: senza capitano e quindi alla ricerca della fuga giusta. Oggi la Ineos ha centrato in modo perfetto l’obiettivo perché ha ottenuto due vincitori in un’unica tappa. Kwiatkowski ha fisicamente superato per primo il traguardo di La Roche-sur-Foron, grazie ad un gesto fuori dal comune di Carapaz, che ha reso omaggio alla carriera e all’egregio lavoro odierno del compagno polacco. I due sono arrivati abbracciati e ci è voluta la sentenza del fotofinish per avere la certezza del vincitore. L’ecuadoriano è salito lo stesso sul podio perché ha sfilato dalle spalle di Pogacar la maglia a pois. Le montagne di oggi erano tante e difficili: il terreno perfetto per ribaltare la classifica degli scalatori. La generale invece ha subito solo qualche botta d’assestamento. Landa ieri ha dimostrato di poter contare su importanti risorse all’interno della squadra. La Bahrain-McLaren non si è messa davanti a tirare il gruppo, ma ha mandato in avanscoperta Caruso e Pello Bilbao, che sono tornati utili quando il capitano ha attaccato. Le gambe di Landa oggi hanno tenuto bene e hanno creato problemi a Uran e Yates, che hanno perso più di due minuti. Era l’ultima occasione per provare a rompere il dominio della Jumbo-Visma, che ha perso pezzi, ma si è ricomposta con grande forza quando Landa e Pogacar hanno interrotto gli attacchi. Non è ancora finita però, visto che manca la cronoscalata di sabato, in cui Roglic è favorito sui diretti avversari, ma non si sa mai.