Tour de France, la tappa di oggi
Ha ancora la forza per scaricare un pugno contro l’aria dopo quasi un’ora ininterrotta di ascesa. Miguel Angel Lopez ha vinto la tappa infernale, quella da vero contrappasso perché più si saliva, meno si trovava sollievo. Il colombiano finalmente è incappato in un grande stato di forma, che si era visto spesso, salvo bloccarsi bruscamente per diversi infortuni. Le cadute sono sempre state un filo conduttore della carriera di Lopez, che ha rischiato grosso anche in questo Tour, il primo per lui, nello spaventoso impatto contro un cartello durante la tappa d’apertura. Le aspettative che circondavano il colombiano riguardavano proprio questo tipo di montagne. Sul Col de la Loze si toccano punte al 24%, inevitabile la selezione che, a conti fatti, salva solo tre corridori. Lopez, Roglic e Pogacar sono i migliori di questa tappa e del Tour. Lo dice l’ordine d’arrivo e la classifica, che sono stati fortemente condizionati dagli ultimi 3 km. Lì è stato ripreso l’ultimo fuggitivo Richard Carapaz, mai domo e sempre alla ricerca della vittoria che gli è sfuggita per pochi dettagli in questi due giorni. La Ineos ora punta forte sull’ecuadoriano, in lotta per le tappe e alla ricerca della maglia a pois. Sul Col de la Madeleine è passato per primo portandosi in maniera dirompente ai piani alti della classifica scalatori. Non bisogna dimenticare infatti che il percorso odierno aveva come culmine l’ultima durissima salita da 21 km, che però era preceduta da un’altra scalata di categoria uguale, seguita da una discesa molto tecnica. Non certo l’altimetria adatta alle condizioni dell’ultimo Egan Bernal, che stamattina ha annunciato il suo ritiro. Ieri si era staccato con il gruppetto dei velocisti, insieme a Quintana. Il capitano dell’Arkea Samsic pure oggi ha sofferto il ritmo imposto dall’attacco della prima salita dalla Bahrain McLaren. Strano ma vero: la Jumbo-Visma non si è messa in testa a dominare perché l’ha preceduta la squadra di Mikel Landa, che si è sobbarcata tutto il lavoro. Gli elogi verso il team sono meritati per il coraggio e la volontà dimostrati, anche se nel momento chiave il basco non ha attaccato e anzi ha perso contatto dai migliori. Andavano troppo forte quei tre. Pogacar forse ha sofferto di più, ma non ha mai pensato di potersi allontanare da Roglic. Ha perso 17 secondi in classifica dalla maglia gialla, come era pronosticabile e forse inevitabile visti gli enormi sforzi degli scorsi giorni. Lopez invece aveva attaccato soltanto ieri negli ultimi metri preannunciando una buona forma, che oggi si è rivelata stellare. Roglic non si è distanziato molto e ha forse messo una seria ipoteca sulla maglia gialla, però ha sofferto più del previsto. Pure il colombiano ha fatto un’enorme fatica, ma gli occhiali scuri e quel mezzo sorriso che sembra spuntargli ogni volta, anche nei punti più duri, sono un buon auspicio per lo spettacolo dei prossimi giorni.
Tour de France, la sintesi della tappa
https://youtu.be/28Nvz9Kmas8
PER GLI HIGHLIGHTS CLICCA QUI