Tour de France, la tappa di oggi
Paura e stanchezza ieri hanno fermato qualsiasi tentativo di fuga. Oggi la situazione è diversa: otto corridori staccano il gruppo, nella cui pancia risalta la nuova maglia gialla. Adam Yates è il nuovo leader del Tour e non per particolari meriti personali. Il britannico si è costruito la posizione in classifica con l’accelerazione nella seconda tappa e grazie alla resistenza nella quarta, ma la causa immediata che l’ha portato in testa ha a che fare con Julian Alaphilippe. Prendere una borraccia a diciassette chilometri dall’arrivo è un grave errore, costato ben venti secondi di penalità. La maglia gialla quindi ha cambiato proprietario, come quella verde. Sam Bennett ha superato Peter Sagan fisicamente nel traguardo volante di L’Épine ieri e di Saint-Hippolyte-du-Fort oggi, aumentando il distacco dallo slovacco nella classifica a punti. Prima dei velocisti, allo sprint sono passati gli otto di testa (primo Boasson Hagen), che hanno conquistato anche il Cap de Coste, dove Roche è il più lesto. Il distacco dei fuggitivi, circa sei minuti, non è affatto male, ma il gruppo ha altri progetti e sulla salita del primo GPM aumenta il ritmo. Ineos e Jumbo Visma dimezzano il ritardo dalla testa, che però non si arrende. Sono ancora gli otto a scavalcare per primi il Col de Mourèzes, con di nuovo Roche davanti agli altri. Una breve discesa e si inizia a fare sul serio: parte l’ascesa al gran premio di prima categoria del Col de la Lusette. All’attacco della salita si staccano Oss e Boasson Hagen, ma il gruppetto rimane unito per poco. Powless infatti attacca lasciando indietro Cavagna e Herrada. In gruppo invece si stacca Aru, non in fondo come aveva abituato la sua forma spesso scadente, ma davanti superando il treno della Ineos. La velocità imposta dal team di Bernal non è forsennata e ci guadagnano solo in testa, dove Powless avanza con uno scatto dietro l’altro. Lutsenko è l’unico a tenergli testa: permette all’americano di sfogarsi e poi lo lascia sul posto. Il kazako supera per primo il GPM con ventotto secondi di vantaggio su Herrada, che si è staccato quasi subito, ma non si è mai perso d’animo. Il distanziamento sociale tra i due però si mantiene intatto perché Lutsenko oggi ha un motore al posto dei polpacci. Il gruppo arriva con un ritardo di tre minuti dimostrando un atteggiamento molto conservativo. Nessuna fiammata tra i big ha acceso la corsa e il copione di domani dovrebbe essere lo stesso. La settima tappa sarà un affare tra velocisti.
Tour de France, la tappa di domani
Tour de France, il trionfo di Lutsenko
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