Tour de France, quarta tappa: dominio di Roglic

Anthony Perez oggi avrebbe vestito la maglia a pois, il simbolo più venduto, da una nota catena di supermercati francesi, tra i tifosi. Il francese della Cofidis invece è finito contro un’auto mentre tentava di recuperare Cosnefroy sulla discesa del Col des Lèques. Il trauma al torace gli impedisce di partecipare alla fuga della quarta tappa del Tour de France, di cui non fa parte nemmeno il suo rivale. In testa alla corsa quindi, Politt taglia davanti il traguardo volante di Veynes e Pacher quello sul GPM del Col de Festre.  Allo scollinamento i due arrivano uno dietro l’altro, ma è solo il primo, tedesco della Israel, a continuare a spingere allungando sul gruppetto, composto anche da Vuillermoz, Neilands, Benoot e Burgaudeau. L’azione di Politt però dura appena una decina di chilometri perché gli altri cinque compagni lo riprendono a suon di pedalate e parole canzonatorie. Tuttavia è solo il preludio di una frattura che si concretizza sulla discesa dalla Côte de Corps (vetta superata per primo da Pacher), dove gli scatti anarchici lacerano qualsiasi accordo. Paradossalmente l’annullamento di ogni patto e il timore di non farcela da soli fanno capire ai fuggitivi quanto sia importante rimanere uniti per restare davanti. Il nuovo affiatamento permette a Pacher di conquistare pure la Côte de l’Aullagnier senza neanche cambiare velocità. A ventisei chilometri dal traguardo i sei diventano cinque perché Benoot prende troppo larga una curva in discesa ribaltandosi sul guard rail e rompendo la bici. Il belga non subisce gravi danni, si rimette in sella, ma non riesce a rientrare visto che viene risucchiato dal gruppo. È il colpo definitivo: dietro, grazie al lavoro soprattutto di Deceunick-Quick Step e Jumbo Visma, la velocità è molto alta, mentre in testa, all’inizio della Côte de Saint-Léger-les-Mélèzes, abbandonano Politt e Burgaudeau. L’ultimo GPM in fuga viene conquistato da Neilands che sorprende un Pacher in difficoltà. I tre vengono ripresi prima che attacchi la salita finale, la più dura. L’ultima ascesa è un gran premio della montagna di prima categoria, il momento in cui i duri iniziano a pedalare. La squadra di Alaphilippe e poi Van Aert per la Jumbo Visma impongono un grande ritmo che decima il gruppo, da cui esce in volata Primoz Roglic. Lo sloveno ha mostrato a tutti la sua forma eccezionale: sempre in testa, non ha mai perso il controllo, dominio totale. Ha fatto bene ad usare molte energie oggi perché la tappa di domani (da Gap a Privas) avrà pendenze ben più facili.

Tour de France, il percorso di domani

Tour de France, la prova di forza di Roglic

Tour de France, la sintesi della quarta tappa

Tour de France, la caduta di Benoot

https://youtu.be/qr8bvueTXoE