Totti, Roma il suo Pallone d’Oro

francesco totti

Clonate Francesco Totti – Questo pomeriggio a Roma, alle ore 15, faceva molto caldo e non per le note vicissitudini che stanno coinvolgendo la nuova giunta capitolina. All'”Olimpico”, a quell’ora, si è dato il calcio d’inizio della partita fra Roma e Sampdoria, match valevole per la terza giornata di campionato. E con la Juventus a nove punti ed il Napoli a sette, per i ragazzi di Spalletti sarebbe stato necessario vincere per non perdere il treno delle prime. E’ passata in vantaggio la Roma con Salah, ma i doriani prima hanno pareggiato con Muriel (18′) e poi sono passati in vantaggio con Quagliarella al 41′, con una Roma un po’ in difficoltà. Alla mezzora Giacomelli ha concesso il time out tecnico per permettere alle squadre di rifiatare e tredici minuti dopo sulla Capitale si è abbattuto un uragano di pioggia. Il terreno di gioco è un lago, non ci sarebbero i presupposti per giocare ma per Giacomelli si sarebbe continuato. Dopo ottanta minuti di attesa, la partita è ripresa e alla fine è stato meglio così per i tifosi della Roma.

TOTTI IN CAMPO E LA PARTITA CAMBIA REGISTRO

La Roma sapeva che avrebbe dovuto pareggiare, la Roma sapeva che doveva vincere per non dover già rincorrere dopo appena 270 minuti di campionato.

Spalletti allora decise di smentire se stesso e lanciò subito due cambi’: fuori Perotti ed El Shaarawy, dentro Dzeko e, per l’appunto, Totti. Per il numero 10 romanista prima presenza stagionale, la 25a con la maglia della Roma che coincide con l’inizio della sua 25a presenza consecutiva in massima serie con la maglia della “sua” Roma, alla pari di un’altra bandiera del calcio italiano: Paolo Maldini.

Il nuovo attacco giallorosso ha avuto sin dall’inizio un altro passo rispetto a chi ha giocato nel primo tempo. La squadra ha spinto ed è salita, ma ha trovato davanti a sé un Viviano in formato di grazia e capace di parare tutto.

Tutto, ma non le invenzioni dei campioni: minuto 61, palla a Totti che lancia lungo trovando Dzeko. In area l’attaccante bosniaco non ha sbagliato il tocco e h superato il numero 2 ligure.

Pareggio della Roma e seconda rete per il numero 9 in campionato. Ma il merito del gol è stato tutto di Totti che, con una invenzione delle sue ha regalato al compagno la classica palla d’oro che non si doveva sbagliare. E Dzeko non l’ha sbagliata.

Sedici minuti in campo, un assist per l’eterno capitano giallorosso ed il numero 10 era in giornata di grazia. E la Roma, con il suo ingresso in campo, è stata un’altra Roma. Hanno provato tutti a segnare: Strootman, Naingolan, ancora Dzeko e poi Salah. Viviano ha fatto i miracoli, lasciando il match sul 2 a 2.

Minuto 93 ed episodio nell’area della Roma (la Samp nella ripresa non è mai fatta vedere dalle parti di Szczęsny): “scambio di complimenti” fra Dzeko ed il blucerchiato Škriniar, da poco entrato. Rigore per la Roma: dall’inferno al Paradiso in quarantotto minuti.

Sul dischetto non poteva che presentarsi lui, Francesco Totti: Viviano a destra, palla a sinistra, gol della Roma. Il capitano è corso sotto la “sua” Sud (il penalty è stato calciato sotto la sede del feudo del tifo romanista), si è tolto la maglia, i tifosi fanno quella che è chiamata in Argentina è chiamata “avalanche” e sono corsi giù (a mo’ di valanga) per festeggiare il gol del loro “Pupone”.

Palla al centro e fischio finale: tre punti alla Roma che sale a 7 punti, a meno due dalla Juve capolista (per ora) solitaria in attesa che venga recuperata Genoa-Fiorentina.

E chi devono ringraziare la Roma ed i suoi tifosi se ora la squadra è lì in alto in classifica? Ancora lui, sempre lui: Francesco Totti.

TOTTI ETERNO COME LA SUA CITTA’

L’eterno Totti sembra non voler proprio smettere di voler giocare e ha lo spirito di quando era una giovane promessa (mantenuta) del nostro calcio. E ora, alla soglia dei suoi primi quarant’anni (li compirà martedì 27), sembra non voler smettere. Una scelta coraggiosa ed una vera prova d’anore quella di legarsi a vita alla Roma, i giallorossi come un Pallone d’Oro per il capitano romanista.

Molti giocatori a quarant’anni hanno smesso da tanto tempo, ma lui no: Totti sempre in prima linea, Totti sempre sul pezzo, Totti sempre più idolo di una tifoseria che spera arrivi il più tardi possibile il 28 maggio 2017, giorno di Roma-Genoa all'”Olimpico”in quella che sarà l’ultima partita di Totti non solo da giocatore della Roma, ma di calciatore professionista.

Ma non solo i tifosi della Lupa non vogliono che arrivi quel giorno, ma tutti gli amanti del calcio. Totti è in formissima, è il core di questa squadra che, nonostante gli acquisti estivi, può ancora contare sull’apporto di questo uomo che il 28 marzo 1993 anni fa debuttava timidamente in un Brescia-Roma e che oggi è il Simbolo di una squadra e di una città intera. Dal suo debutto sono passate altre 758 partite (602 in Serie A), centosedici assist e 305 reti, di cui solo 249 in campionato. E il record di Piola di 274 che dura dal 1954 si sta avvicinando sempre più, anche se forse non verrà battuto dal capitano giallorosso. Ma mai dire mai con il “Pupone”.

Numeri da capogiro per un “giovanotto” che non vuole smettere di fare ciò che gli riesce meglio, quello che sa fare più di tanti altri colleghi un po’ troppo viziati e che dovrebbero abbassare la testa al suo cospetto (calcistico): fare il trascinatore, neanche il calciatore. Perché Francesco non gioca, trascina la sua squadra del cuore di cui è da sempre tifoso e, come un effetto domino, la sua passione e la sua emozione viene trasmessa ai compagni che, quasi come dei militari, obbediscono al loro maggiore in grado.

Francesco Totti è un patrimonio del calcio non solo italiano ed europeo, ma anche mondiale. E’ conosciuto in tutti i lati del Mondo, i grandi giocatori del passato e del presente per lui hanno avuto solo parole di elogio e di invidia. Invidia per uno che continua a segnare e a servire assist alla soglia dei quarant’anni.

Si dice che la vita inizi a quarant’anni. Noi diciamo una cosa sola: France’, dicci come fai. E per favore clonatelo, anche se di Francesco Totti da Porta Metronia ne nascono uno ogni 21 aprile 753 a.C., come i natali della città che ama e che lo ama.