Top&Flop, applausi per Berardi, deludono Eto’o e Shaqiri

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Torna la nostra rubrica Top&Flop, analizziamo l’ultima di campionato. Applausi per Berardi, delude Shaqiri.

TOP

DOMENICO BERARDI, vera e propria bestia nera del Milan. Ben 7 gol in due sfide ai rossoneri, anche ieri una tripletta di ottima fattura dove ha messo in mostra un talento ormai sotto gli occhi di tutti. Si parla tanto di Zaza, ma a dir la verità il mancino nero-verde pare di gran lunga più pronto del compagno di squadra. Unico difetto, un carattere non facile da gestire che a volte lo porta a commettere gesti a dir quanto discutibili. A soli 21 anni può già vantare 30 gol nella massima serie, numeri alla portata di pochi.

IAGO FALQUE’, aveva lasciato l’Italia con poche apparizioni nelle giovanili di Juve e Bari. Poi il ritorno in Spagna con buoni risultati, e il Genoa in Italia con l’esplosione a suon di gol. Ieri una doppietta con due magie con il sinistro che permettono ai rossoblu di sperare ancora nell’Europa. In questa stagione una vera e propria crescita smisurata, con il ruolo di esterno alto nel tridente d’attacco che gli calza a pennello. 13 gol finora in campionato e una continuità di rendimento e forma che hanno sorpreso tutti.

MAXI LOPEZ, sembrava finita la sua carriera fino a pochi mesi fa. Una forma scadente e un posto da titolare che non aveva ritrovato nemmeno nel Chievo. Poi arriva il Torino e con esso anche i gol, ora è a quota 7, tutti importanti e fondamentali per il cambio di marci dei granata. Contro il Chievo, una doppietta da attaccante puro con appena due palloni toccati, è tornato a fare quello che gli riesce meglio: segnare.

FLOP

SAMUEL ETO’O, un contropiede come ai vecchi tempi ma una conclusione che lo riporta al presente. Occasione fallita dal camerunense che contro la Lazio concede un’altra prestazione discutibile e sottotono. Assente dal gioco e lontano dalla porta, prova a scambiare con il partner Muriel ma lo scatto non è quello di una volta. Gli anni si cominciano a sentire, e l’esaltante inizo con la Samp targato Febbraio appare ormai un ricordo sbiadito.

JUAN MANUEL ITURBE, qualità immense ma frenesia in ogni singolo tocco al pallone. Questa lo porta a sbagliare tutto ciò che tocca, a partire dallo stop. Un’involuzione preoccupante per un talento che lo scorso anno aveva sorpreso tutti con l’Hellas Verona. Il tecnico Garcia non gli fa mancare la fiducia, ma il piccolo argentino deve capire se e quando c’è necessità di correre, non serve grinta e sprint per tutti i minuti che sta in campo quando viene a mancare la lucidità.

XHERDAN SHAQIRI, il crack del mercato di riparazione targato Mancini. Arrivato dal Bayern con un valore importante e giustificato, appare perso e senza fiducia. In un sabato dove la Juve non giocava con la “bava alla bocca”, i nerazzurri si lasciano ipnotizzare e forniscono una prestazione inquietante. Il palestrato Shaq torna titolare dopo 6 gare, ma invece che smentire il tecnico finisce per assecondarlo, un solo guizzo che si spegne sulla traversa. Forse gli serve una giocata positiva o un gol, fatto sta che può e deve molto di più a partire dalla prossima stagione quando si ricomincia da capo.