Top & Flop, il re è Higuain. Promossi e bocciati…

Si chiude il sipario sul campionato, bello e appassionante come sempre,anche se a vincere sono sempre gli stessi. Juve schiacciasassi, le altre inseguono ma a distanza. Deludono Milan e Lazio, sorprende il Sassuolo qualificato in Europa se nella finale di Coppa Italia non vincono i rossoneri. Applauso a Carpi e Frosinone, che a dispetto dei pronostici si sono giocate fino all’ultimo la salvezza. Ora gli ultimi Top e Flop della stagione.

TOP

HIGUAIN, come ti sbagli? Il Pepita regala gioie fino all’ultima giornata. Nel match contro il Frosinone al suo Napoli servivano i 3 punti per conquistare la Champions diretta. L’argentino decide di fare le cose in grande, dopo il vantaggio di Hamsik, si scatena. Una tripletta che chiude i conti,regala alla società un bel gruzzolo di milioni e manda in tripudio il San Paolo. Il terzo gol è una perla da vedere e rivedere, controllo con il petto e mezza rovesciata dal limite dell’area che manda in estasi anche il commentatore di Sky. Chiude il campionato con 36 gol in 35 presenze, battendo il record di Nordahl che ne realizzò 35 con il Milan. Per Higuain parlano i numeri.

DYBALA, questa stagione ha forgiato un futuro fenomeno. L’argentino, arrivato da Palermo, con la pesante eredità di non far rimpiangere Tevez , ha sorpreso tutti. 19 gol a referto ,gli stessi dell’Apache al primo anno, ma se contiamo anche le altre competizioni Dybala batte Tevez 23 a 21. Ma non solo gol, assist e giocate decisive che hanno contribuito alla clamorosa rimonta juventina. C’è tantissimo del talento argentino nel 5° scudetto consecutivo bianconero, una stagione andata di pari passo con il rendimento sottotono all’inizio e un’accelerazione impressionante a partire dal derby di andata. Per il prossimo anno ci si aspetta un’ulteriore crescita, con la Champions come palcoscenico principe.

SPALLETTI, è giusto premiare il condottiero di una Roma a tratti straripante. E’ vero in campo non ci va l’allenatore, ma mai come in questo caso si è visto quanto di buono c’è nel credo calcistico del tecnico toscano. Arrivato a Gennaio ha totalizzato 14 vittore, 4 pareggi e 1 sola sconfitta con la Juve e a solo una settimana dal suo arrivo. Un cammino che in proiezione sarebbe stato superiore anche ai campioni, miglior attacco e un gioco spettacolare così come fu la sua prima Roma. Spalletti sin da subito ha voluto dare la sua impronta alla squadra, magari sbagliando come nel caso di Castan, ma anche nelle prime due uscite si era notata un’inversione di tendenza, a dispetto dei risultati. Da lì arrivano le vittorie, la rimonta e il sogno 2° posto da scippare al Napoli che è sfumato solo di un punto. La Roma riparte da Spalletti, non male come base per il prossimo anno.

FLOP

CANDREVA, a guardare i numeri si direbbe una stagione in linea con le altre per il laterale. Ma non lascino ingannare i 10 gol, solo in un paio di occasioni si è visto il vero Candreva. Un costante atteggiamento di supponenza o deconcentrazione, sempre a incaponirsi in azioni personali e egoiste. Poco decisivo sia con Pioli che Inzaghi, gli scricchiolii della scorsa estate tra mancata cessione e querelle fascia di capitano hanno lasciato il segno sul morale del giocatore. Ieri contro la Fiorentina forse è stata la sua ultima con la Lazio, un addio da non ricordare.

BALOTELLI, ennesima dimostrazione di quanto il talento non basti da solo. Il Mario nazionale ne avrebbe da vendere, dotato di forza fisico, tiro e tecnica, il tutto cestinato da una professionalità non in linea. Sciupa la chance che il Milan gli regala, dopo l’anno fallimentare al Liverpool. Segna solo a Udine, poi più nulla, infortuni misteriosi e prestazioni incolore. Niente riscatto, niente Italia, tornerà in Inghilterra dopo anche lì sperano di liberarsene prima possibile.

MONTELLA, accolto con grandissimo entusiasmo alla Samp, non riesce a ripagare la fiducia. Prende in mano una Samp a metà classifica, la trascina nella zona rossa e si ritrova a lottare per la salvezza. Pecca nel cercare di portare un gioco con palla a terra, con giocatori inadatti, abituati più a distruggere che costruire. Paga anche un Cassano in forma pessima, e una società che prova ad accontentarlo sul mercato ma le risorse non sono il linea con gli obiettivi. Nel futuro di Montella si parla di nazionale, forse il rilancio alla Samp però sarebbe più orgoglioso e dovuto.