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Top & Flop, il migliore è Totti

Totti

Turno infrasettimanale pieno di spunti. Da una storia che pare non aver mai fine, a chi invece la sua storia con la serie A si interrompe. Conferme e sorprese, tutto nei nostri Top e Flop della 34esima giornata.

TOP

FRANCESCO TOTTI, non poteva essere altrimenti. Il capitano giallorosso si prende la scena nel match contro il Torino. Sotto di un gol, prima pareggia con una zampata al primo pallone toccato. Il secondo è il rigore segnato che porta i suoi in vantaggio, freddezza e precisione che non lasciano scampo a Padelli. Il battibecco con Spalletti ha segnato la settimana, come sempre Totti risponde sul campo e lo fa alla grandissima. A quasi 40 anni solo uno come lui poteva essere così decisivo, 1 assist e 3 gol che permettono alla sua Roma di acciuffare la Champions.

DRIES MERTENS, una tripletta non può mai passare inosservata. Il piccolo belga fa le cose in grande contro il Bologna, 3 gol e 1 assist vincente. Sarri lo sceglie per ridare freschezza sull’ala sinistra, lasciando Insigne in panchina. Dries lo ripaga con una prestazione da urlo, sempre sul pezzo, rapido e veloce con la palla tra i piedi. Preciso e determinato, come poche volte, forse tutta la panchina degli ultimi tempi l’ha cambiato. Fatto sta che il Napoli mantiene il vantaggio a +5 sulla Roma, a pochi giorni dallo scontro diretto che ora si presenta con meno paure.

PAULO DYBALA, che fosse un ottimo giocatore lo si capiva da subito. Ma che fosse così a suo agio in un club come la Juve non tutti ci credevano. L’argentino dopo settimane di problemi fisici, torna titolare contro una Lazio che non partiva sconfitta. Tempo di ritrovare confidenza con il campo, poi è di nuovo magia con Dybala e il solito ruolo di raccordo tra i reparti. Non potevano mancare i gol, uno su rigore e l’altro su contropiede condotto da Khedira e chiuso proprio dall’ex Palermo.

FLOP

ANDREA RANOCCHIA, preoccupante involuzione dell’ex capitano interista. Arrivato a Gennaio per ritrovare continuità, ha dato subito incontrato difficoltà. Ma un po’ di ambientamento ci vuole, e gli si è perdonato quasi tutto. Ma ieri forse ha superato il limite, facendosi cacciare a metà del primo tempo per doppio giallo. Ingenuità clamorosa, che non ti aspetti da un giocatore come lui. Montella gli ha affidato da subito le chiavi della difesa, ma Andrea non dimostra di meritare tale fiducia. Peccato per lui, la Samp, l’Inter ancora proprietaria del suo cartellino, ma specie per la Nazionale.

SANTIAGO GENTILETTI, prestazione da brividi in quel di Torino. Mister Inzaghi lo riporta al centro della difesa, dopo mesi di anonimato. L’esperto argentino, dimostra ancora una volta di non essere pronto per tali palcoscenici. Dybala lo trascina sempre fuori dalla sua zona, lasciando spazio agli inserimenti alle sue spalle. Spesso in ritardo, sempre in affanno quando c’è da usare il fisico contro Mandzukic. Cerca di agganciarsi a Bonucci in area, causando rigore che sentenzia raddoppio bianconero e fine del match.

FEDERICO BERNARDESCHI, altro calciatore nel giro della nazionale che si sta perdendo. Involuzione clamorosa, quella del talentino gigliato. Corsa, sacrificio, tecnica e lucidità lo avevano fatto osannare da Settembre a Gennaio, poi buio totale. Svogliato, fuori posizione e mai pericoloso, non si nota mai tranne che per i palloni persi. Sousa lo ripropone dopo un po’ di riposo, ma senza risultati positivi. Sarà stanchezza fisica o mentale, oppure i troppi complimenti lo hanno scombussolato, noi speriamo solo di ritrovare al più presto il suo talento.

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