LA JUVE ALLUNGA IN CLASSIFICA SULLE INSEGUITRICI. SPALLETTI CI METTE DEL SUO PER COMPLICARSI LA VITA, MENTRE IL NAPOLI SBATTE SUL MURO DI POSAVEC. MILAN IN BRUSCA FLESSIONE.
IL TOP
JUVENTUS – Il 4-2-3-1 di nuova fabbricazione ha confezionato una Juventus assatanata, abile a chiudere la pratica di Reggio Emilia con le stesse modalità del turno precedente contro la Lazio. In più, i bianconeri non si sono risparmiati, creando altre occasioni da gol, mantenendo alto il ritmo del gioco. In classifica allunga sulle dirette inseguitrici, in Europa è ormai uno spauracchio. SOLIDA.
POSAVEC – Criticarlo per l’errore che ha scaturito il pari di Mertens è un po’ come storcere il naso su un attaccante che fallisce un rigore dopo una tripletta. Il Palermo ottiene un pari che ha del miracoloso grazie soprattutto a lui, autore di almeno tre interventi da urlo. E’ un talento, la cui giovane età purtroppo gli causa qualche piccola ma comprensibile amnesia. PROMESSA.
MURIEL – Potenzialmente un fuoriclasse, con quelle pause tipiche da chi non riesce ad abbinare il talento alla cultura del lavoro. La vittoria contro la Roma permette alla Samp di respirare, e lui ci mette lo zampino con la punizione decisiva e con un numero impressionate di accelerazioni che spaccano in due la difesa molle dei giallorossi. Con Giampaolo sta facendo il tanto atteso salto di qualità. RITROVATO.
IL FLOP
SPALLETTI – La Roma scesa in campo a Marassi ha rispecchiato fedelmente se stessa, nel bene e nel male. Spalletti ci mette del suo, mettendo Vermaelen a duellare con Muriel, che lo salta ripetutamente. In più i giallorossi patiscono i ritmi alti imposti dai blucerchiati, anche dopo l’illusorio vantaggio di Dzeko. Questione di atteggiamento. La sostanziale differenza fra la Juve e le inseguitrici sta tutta lì. RIDIMENSIONATA.
DYBALA – Fresco di rinnovo, gioca una partita sottotono, nella quale alterna grandi giocate a pause irritanti. La mancata stretta di mano ad Allegri, durante la sua sostituzione, non passerà inosservata a Vinovo. Brutto gesto, per un giocatore destinato a incarnare l’epitome del fuoriclasse in chiave bianconera. Essere da Juve non significa soltanto sfornare gol da antologia. Impari da questo. PRIMADONNA.
MILAN – E’ arrivato Deulofeu, e va bene. Arriverà Ocampos, e va benissimo. Ma nelle ultime domeniche i rossoneri stanno inspiegabilmente faticando. O forse la spiegazione c’è, e va ricercata nella giovane età media dei ragazzi di Montella, e soprattutto nella scarsa profondità della rosa. Il successo di Doha in Supercoppa sicuramente ha una sua influenza, sta a Montella rimettere il treno sui binari giusti. RIDIMENSIONATO.