LA JUVE BATTE LA LAZIO GRAZIE ALLA “DYBAIN” E FA CAPIRE ALLA CONCORRENZA CHE NON MOLLA DI UN CENTIMETRO. IL NAPOLI, IN CONTROPIEDE, DA’ UN SEGNALE IMPORTANTE AL CAMPIONATO. IN CHIAVE SALVEZZA, TUTTO DECISO, CON LA PARTE SINISTRA DELLA CLASSIFICA ORMAI LETARGICA.
IL TOP
JUVENTUS – Hai voglia a parlare di crisi! Fondamentalmente, i bianconeri hanno “ciccato” solo una gara, quella di Marassi contro il Genoa. Le altre sconfitte (come numero, pari all’anno passato, a questo punto del torneo…), avevano visto una Juve meno brillante ma sempre in partita. Con la Lazio, partenza sprint e pratica subito in ghiaccio grazie al tandem argentino, che fa sognare in grande. Il campionato li vede sempre padroni, l’Europa li aspetta con trepidazione e ansia. Questi quando girano fanno paura a tutti. Dominante.
NAPOLI – La vittoria di San Siro è figlia della sofferenza. Spesso abbiamo etichettato il Ciuccio come una squadra dipendente dal bel gioco espresso. Contro il Milan, Sarri ha preparato la partita ben sapendo che i ragazzi terribili di Montella avrebbero scandito le cadenze della gara. Il Napoli ha lasciato ai rossoneri l’incombenza del possesso palla, attaccando gli spazi e vincendo all’italiana. Se continua così, il campionato avrà un’altra anti-Juve all’altezza. Crescente.
INTER – E sono sei, anzi otto (coppe comprese) successi di fila. Il Palermo sulla carta non rappresentava un ostacolo insormontabile, ma al tempo stesso una squadra in crescita potrebbe inciampare sugli ostacoli meno impervi. L’Inter, col gioco e la tranquillità conquistate sul campo e ad Appiano, rispecchia la mentalità di un Pioli ormai padrone dello spogliatoio. La zona Champions è distante, ma i nerazzurri stanno maturando a vista d’occhio, per un girone di ritorno da protagonisti. Ritrovata.
IL FLOP
LAZIO – Serviva un segnale importante, non è arrivato. L’impatto con la corazzata Juve è stato traumatico, segno che per i ragazzi di Inzaghi occorre mangiarne di bistecche per competere ai piani alti. Negli scontri diretti i biancazzurri sono mancati, e questo non può essere una coincidenza. La squadra è forte, ma pecca di personalità contro compagini di livello superiore. Qualche ritocco che vada di pari passo con certe ambizioni Lotito sarà in grado di permetterselo? Immatura.
TORINO – Una vittoria in sette partite rende l’idea del momento-no dei granata, scivolati ai margini della zona UEFA. Mihaijlovic smoccola, ma la squadra pare in totale crisi di identità. A Bologna l’ennesima recita da parte di un collettivo affetto da sindrome da pancia piena. A Gennaio questo è inconcepibile, come del resto la giovane età del gruppo dovrebbe presupporrre una maggior rabbia. Irriconoscibile.
LATO DESTRO DELLA CLASSIFICA – Alla fine del girone d’andata, sono già partiti i titoli di coda per quanto riguarda la lotta salvezza. Palermo, Crotone e Pescara hanno già la testa altrove, le altre squadre che le precedono, giochicchiano con l’atteggiamento di chi non ha più nulla da perdere. Un tempo la lotta – salvezza infiammava tanto quanto, se non più, di quella scudetto. Adesso regna il torpore più totale. Urgono playout e campionato a 18 squadre. Comatoso.