Volano Simeone jr e Dzeko, deludono Mandzukic e Destro
IL TOP
1. GIOVANNI SIMEONE – Sedici anni dopo il padre, un’altro membro della dinastia mette KO la Juve. La sua doppietta proietta in alto un Genoa che aveva bisogno di scrollarsi di dosso le scorie post-derby, non ancora smaltite. Opportunismo e la “garra” ereditata dal padre non gli mancano di certo. Pavoletti può recuperare con tutta calma, perchè Juric ha trovato un autentico gioiello. Rivelazione.
2. EDIN DZEKO – Con altre due reti, si porta a quota 12, staccando Icardi e Belotti in testa alla classifica dei bomber. Dopo l’ hat trick di giovedì, un altra prestazione convincente per un giocatore che potrebbe risultare fondamentale nella lotta per lo scudetto. Poche storie, le speranze di titolo della Roma sono legate ai suoi gol. Ritrovato.
3. GIANLUCA LAPADULA – Con un colpo di tacco velenoso, ha sbancato Palermo. Atteso alla conferma, partendo questa volta dall’inizio al posto dell’infortunato Bacca, l’ex bomber del Pescara scaccia definitivamente l’etichetta di “novello Rebonato”, segnando una doppietta importante per un Milan che si mantiene in orbita. Per Montella un giocatore funzionale, per la Serie A un nuovo, inatteso, protagonista. Affamato.
IL FLOP
1. MARIO MANDZUKIC – Il golletto di Siviglia non inganni, il croato sta attraversando il suo momento peggiore da quando è approdato alla Juve. Assente Higuain, era atteso ad un pronto riscatto, invece finora sta tradendo le attese. La società ha lasciato andare via Morata per tenerlo, solo questo doveva fungere da iniezione di fiducia per un giocatore che sul campo non ha mai difettato in generosità. Oltre al gol, manca anche lo spirito del guerriero. Irriconoscibile.
2. MATTIA DESTRO – Il Bologna “ammirato”, per così dire, con l’Atalanta è apparso una squadra totalmente inerte. Serviva una scossa, ma dal settore attaccanti non si avvertono segnali di ripresa. Per Destro, finora, un campionato sottotono, ma tutta la carriera di questo giocatore inizia ad annacquarsi pericolosamente. Forse all’inizio è stato un po’ troppo pompato, e non gli ha giovato di certo. Scarico.
3. SIMONE PEPE – L’infortunio in avvio di partita di Bahebeck ha costretto Oddo a spostarlo al centro dell’attacco. Mossa infausta, per un giocatore che all’Olimpico, contro la squadra che lo ha svezzato, ha litigato continuamente col pallone e non dando profondità ad un Pescara che gioca bene ma conclude poco. Lui ne è l’esempio più lampante. Fumoso.