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Top e Flop, bene Perin

Perin

Archiviato il lunghissimo week end di campionato, è come sempre tempo dei nostri Top e Flop.

TOP

RICCARDO SAPONARA, autentico leader della compagine targata Giampaolo. Il trequartista sta confermando le eccezionali qualità che avevamo intravisto solo da metà Gennaio in avanti. Al rientro della squalifica confeziona subito una perla su punizione che regala 3 punti forse inaspettati ai suoi. La squadra toscana gioca bene, ma ha il difetto di concludere e concretizzare poco in attacco. Per questo le intuizioni dell’ex Milan compensano il più delle volte queste mancanze. Saponara sigla il 4° gol in questo torneo, un ottimo bottino considerando il ruolo e le giornata di squalifiche che ha dovuto scontare. L’Italia tutta sta ritrovando un grandissimo talento che rischiava di perdersi troppo presto.

MATTIA PERIN, perché nel calcio fare gol è fondamentale ma non prenderli ti assicura già una parte del bottino. Per questo premiamo l’estremo difensore del Genoa, che dopo il brutto infortunio patito quest’estate si è ripreso la sua porta a suon di prestazioni. E’ semplicemente perfetto nella domenica in cui da solo riesce a fermare il Napoli e tutti i suoi attaccanti. E’ reattivo, lucido e mostra quella maturità che in alcuni momenti gli era mancata lo scorso anno. Sta dimostrando di essere un talento (classe ’92), ormai già affermato da 3 stagioni di altissimo profilo nella massima serie.

MATTIA DESTRO, finalmente si è sbloccato. Il bomber ex Roma dopo , numerose prestazioni parecchio al di sotto della sufficienza, riesce a siglare il primo gol rossoblù. Una prestazione dove non disdegna il solito impegno, che non era mai mancato. Stavolta però lo condisce con un gol che è e deve essere il suo pane quotidiano. L’arrivo di Donadoni sulla panchina bolognese, restituisce quella sicurezza che mancava a troppi, il primo a giovarne è proprio Destro. Ora deve cominciare un nuovo campionato, con un Destro pronto a riprendersi quello che gli spetta.

FLOP

ANTONIO CANDREVA, un po’ il simbolo di una Lazio altalenante. L’esterno della nazionale da diverso tempo non riesce più a esprimersi al meglio. Nella serata contro il Milan imbrocca nell’ennesima prestazione sottotono. Prova come sempre i suoi spunti, fatti più di giocate personali piuttosto che corali. Ma si ritrova spesso imbottigliato in spazi dove è difficile passare. Su di lui c’è Antonelli, che non gli permette mai di sfruttare la sua velocità e per questo Pioli lo sostituisce prima della fine del match. In panchina le telecamere registrano lo sfogo dello stesso centrocampista. Le frasi “non ci sono idee, non c’è gioco”, sanno di velata critica al tecnico. Ora c’è il derby, occasione per tutti di riprendersi.

EDIN DZEKO, preoccupante l’atteggiamento del bosniaco a San Siro. Da lui si è sempre abituati a sportellate e giocate fatte di tecnica e forza. Ma contro l’Inter, in un match dove dovrebbe esaltarsi, non mostra nessuna delle sue qualità. E’ abulico, sembra sgonfiato, lo si vede spesso subire i contrasti degli avversari senza reagire. Emblematica l’azione dove una carambola gli permetterebbe di insaccare facilmente. Il n° 9 giallorosso va con il piede debole e viene stoppato dal ritorno di un avversario. L’altro Dzeko, quello vero, avrebbe forse concluso in maniera diversa, con risultato diverso. Involuzione che tiene in ansia tutti i tifosi romanisti.

RAFAEL TOLOI, inguardabile il suo errore su un retropassaggio facile al portiere. Un dettaglio che pesa tantissimo visto che permette al Bologna di andare in vantaggio. Un gol che sblocca la compagine di Donadoni e surclassa quella orobica. Una macchia, su un buon inizio di stagione dell’ex Roma, che ha scelto l’Atalanta per rilanciarsi.

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