Tom Brady e compagni si portano sul 12-4, ma quanta fatica.
Doveva essere una week tranquilla quella dei Buccaneers, ma così non è stato. Ospiti nel New Jersey, in un MetLife Stadium addobbato di bianco-verde, Tom Brady e compagni hanno faticato più del previsto prima di venire a capo di una partita che, a 24 secondi dalla fine li vedeva in svantaggio 24 a 20. Ma andiamo con ordine.
Sulla carta non doveva esserci storia ma, causa numerose assenze tra le fila della squadra della Florida e un Wilson che voleva ben figurare nella sua ultima partita stagionale tra le mura amiche, la partita è stata molto bella ed equilibrata. Come detto i Buccanners si sono presentati in New Jersey con svariate defezioni (David, Pierre-Paul, Barrett, Fournette, Godwin, solo per citare i più importanti) e, considerato che i playoff sono ormai alle porte, non è da sottovalutare la paura di poter perdere qualche altro giocatore, e quindi giocare un pò con il freno a mano tirato, per quanto si possa in questo sport.
Nulla di questo toglie però il merito ai Jets di aver giocato una delle loro migliori partite stagionali, con il rookie Wilson in grande spolvero: 19 lanci completi su 33 tentativi, 234 yards complessive e 1 td pass il suo score personale.
La Gara
Partono forte i Jets che si portano sul 7 a 0 con il touchdown su corsa di Berrios, ma i Bucs rispondono immediatamente impattando sul 7 a 7 già nel drive successivo grazie al passaggio di Brady per Mike Evans. Non demordono i Jets che si riportano avanti nel punteggio grazie al secondo TD personale di Berrios, questa volta grazie al passaggio da 9 yards di Wilson. Il calcio da 3 punti di Succop riporta i Buccaneers a -4. Tornano però 7 le lunghezze che separano le due squadre a fine secondo quarto grazie al calcio da 51 yards di Pineiro, conseguenza dell’intercetto subito da Tom Brady quasi allo scadere del primo tempo.
Ad inizio terzo quarto i Jets provano a scappare via con il TD di Ty Johnson (24 a 10). Ma è a questo punto che sale in cattedra Tom Brady. A fine terzo quarto spara su Brate il TD pass da 4 yards che vale il -7, poi guida un altro drive fino alle 9 yards permettendo a Succop il comodo fieldgoal da 27 yards che vale il 24 a 27. E poi, a due minuti dalla fine della partita, disegna il drive perfetto. I Jets decidono di non calciare e giocare un quarto down in redzone, la difesa dei Bucs regge e riconquista la palla. Si arriva così al two minutes warning con i Bucanieri in possesso palla ma con un secondo e 2 sulle proprie 17 yards e senza timeout. A suon di lanci Tom Brady risale tutto il campo fino alle 33 yards del campo dei Jets e, con appena 24 secondi da giocare, va a pescare Cyril Grayson che segna il touchdown della vittoria. Dopo la conversione da 2 punti di Bell (che segna così i suoi primi punti in maglia Bucs), restavano solo 9 secondi ai Jets per provare a segnare ancora, troppo pochi per la squadra di New York.
Il caso Antonio Brown.
Purtroppo non ci si può limitare a parlare di quello che è successo ieri al MetLife Stadium, senza citare Antonio Brown. Il WR dei Bucs (ormai ex), si è sempre contraddistinto per il suo carattere alquanto particolare, giusto per usare un eufemismo. Ma quello che è successo ieri ha dell’incredibile. A circa tre minuti dalla fine del terzo quarto, dopo alcuni drive passati in sideline, AB ha deciso bene di togliersi maglia e paraspalle, gettare tutto contro una delle panchine a bordo campo, ed uscire dal terreno di gioco, senza però prima aver percorso una delle endzone saltellando e facendo il segno di vittoria ai tifosi che, increduli, seguivano la scena. A nulla è servito il tentativo di Evans prima e OJ Howard poi di fargli cambiare idea. Sembra che alla base di questa reazione ci siano stati dei battibecchi con l’head coach Bruce Arians, ma ciò non giustifica tale comportamento.
A fine partita lo stesso capo-allenatore dei Bucs Arians si è espresso così: “Non sarà a lungo un Buc. Storia finita. Preferisco parlare dei ragazzi che hanno vinto questa partita”. Deluso e non poco Tom Brady. Proprio lui che due anni fa ha “portato” Brown a Boston e poi l’anno scorso a Tampa, e che forse più di tutti ha provato ad aiutarlo. Nel post Brady ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Spiace perché non farà più parte di questa squadra. Antonio è un ragazzo che piace a tutti, ma non può continuare così, deve essere aiutato”.
Ancora un’altra settimana e poi Playoff.
Con il record di 12 vinte e 4 perse, i Buccaneers occupano il secondo posto in NFC. A guidare la conference i Packers vittoriosi in uno dei match più sentiti della NFL contro i Vikings. Se la regular season finisse oggi, la squadra della Florida dovrebbe vedersela nella partita di wild card contro i 49ers, ma i vari incastri si decideranno tutti nell’ultima week, quella che vedrà i Buccaneers affrontare i Panthers tra le mura amiche del Raymond James Stadium di Tampa.