Thiago Motta: “Cambiaso è molto importante per noi e per la Nazionale. Non sono solo i miei giocatori ma i miei ragazzi”

Il tecnico bianconero felice della prestazione e del risultato contro un'ottima Lazio

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L’URLO DI THIAGO MOTTA INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Thiago Motta è intervenuto ai microfoni di Sky al termine della sfida tra JuventusLazio.

Le parole di Thiago Motta

Analisi sulla partita.

“Continueremo a lavorare su tutto, mi sono piaciute molte cose. Abbiamo trovato una squadra molto generosa, che sta difendendo molto bene. Certe volte i ragazzi sono stati un po’ frenetici. È meglio creare un’occasione che andare cinque volte per niente. Penso che il gol sia arrivato nel momento giusto, ma non è mai facile segnare a una squadra così. È una vittoria importante e meritata”.

Quanto è importante calciare certe volte da fuori area?

“È molto importante però se fatto nel modo giusto. Il tiro che ha provato Fagioli non è quello da fare in questo momento. Quando si trova posizionato bene e sei equilibrato allora è una cosa importante quando trovi squadre che si difendono così. Il cross fatto nel momento del gol è perfetto, da fare sempre perché molto difficile da difendere. Il tiro da fuori area fatto nel momento giusto è importantissimo anche perché il portiere può non vedere la palla”.

Su Cambiaso…

Andrea sta diventando un giocatore importante anche con la Nazionale. Giocando da quinto, terzino, centrocampista. È molto completo, sa che può migliorare ancora e che deve fare attenzione al suo fisico ed essere equilibrato mentalmente e fisicamente. Ma è un grande professionista. Può fare ancora tante cose meglio. È molto importante per noi e per la Nazionale”.

Che rapporto ha con la squadra?

“Io quando sono stato giocatore tanto tempo fa sono sempre stato una persona che non riesce a nascondere i miei sentimenti e lo trasmetto alle squadre. A volte è positivo, a volte no ma sono fatto così. Lo trasmetto e parlo con loro. Oggi come allenatore ci sono tante situazioni in cui non è facile, però finché sarò così allenerò. Quando perderò questo lato emotivo, farò un’altra cosa. Sono uno di loro, lo sanno molto bene. Non sono solo i miei giocatori ma i miei ragazzi. Gli voglio bene poi fa parte del mio lavoro scegliere chi gioca o meno”.