Il ritorno di Roger Federer è solo questione di giorni.
Manca poco più di una settimana al rientro in campo di Roger Federer, dopo oltre un anno dall’ultima apparizione in un match ufficiale. Pierre Paganini, il preparatore atletico di Roger, ha provato a dare delle anticipazioni in una lunga intervista rilasciata al Tages Anzeiger, in cui ha parlato del recupero dal doppio intervento al ginocchio del 2020 e delle prospettive che il 39enne Federer può porsi. Il trainer ha raccontato anche come si è svolta la riabilitazione di Roger, paragonandola a quanto accaduto nel 2016, quando il campione elvetico era stato costretto ad uno stop analogo anche se meno prolungato nel tempo.
“Roger gioca solo quando sa di poter giocare bene” ha affermato il suo preparatore atletico. “Ora dobbiamo vedere come reagisce il suo corpo. È importante proteggerlo. È già una grande vittoria poter tornare in campo e poter dire ‘Sto bene, non vedo l’ora che arrivi la prossima partita’. Al momento è sicuro che giocherà a Doha, poi vedremo se giocherà anche Dubai. Valuteremo gli sforzi e la reazione del suo corpo dopo i primi incontri”.
“Ci è voluta una pazienza incredibile per arrivare a questo punto” ha detto Paganini, arrivato assieme a Roger al termine del lavoro di riabilitazione e di potenziamento fisico. “È folle pensare quanto è stato lungo il percorso. In termini di forza è tornato al livello pre-infortunio. Il tennis però non è uno sport di forza, ma di resistenza ai continui stimoli di reattività. Stiamo lavorando molto sulla velocità: sarà un punto importante. Ora si sta allenando normalmente. Se lo vedessi diresti che non è infortunato e sta bene. Ma non bisogna dimenticare che solo quando tutte le tappe del recupero sono complete si riacquista anche la reattività. Questo nel tennis è molto importante e ci stiamo lavorando da tanto tempo. Solo allora puoi vedere se il puzzle è completo, in tutte le sue componenti: ora è lì che ci troviamo”.