Tamberi salta la sfortuna, Jacobs come Bolt
Non ricordo l’ultima volta che ho esultato così per un’impresa sportiva non legata al mondo del calcio.
Il volo di Tamberi e la fiammata di Jacobs mi hanno letteralmente esaltato, sbloccando ogni freno inibitore e spingendomi al grido rabbioso, tipico del tifoso che si scatena per il gesto del suo beniamino, fregandosene bellamente di chi gli sta intorno, magari inconsapevole di ciò che sta accadendo…
Ma oggi si è fatta la storia e non era consentito mantenere l’aplomb, trattenere la gioia, contenerla in nome di chissà quale forma di intima timidezza; oggi chiunque abbia mai vissuto un momento di sport, chiunque si sia mai appassionato di fronte ad una vittoria, ad un record, al raggiungimento di un sogno, è tornato per un istante bambino, con la bandiera in mano e con la sciarpa al collo, ebbro di quella strana felicità che solo lo Sport, e la S non è maiuscola per caso, ti può regalare attraverso quella strana magia che ti fa amare in quell’istante ragazzi che non hai mai visto prima, entrando nella loro vita, interpretando i loro sforzi, sentendo sulla tua pelle quegli stessi brividi che corrono sulla loro, in una simbiosi inspiegabile e perciò ancora più vera ed esaltante.
Due storie che si intrecciano in poco più di dieci minuti, quelli che vanno dallo zompo di “Gimbo”, che si porta a spasso quel gesso che cinque anni fa gli aveva tarpato le ali, al momento in cui “Marcello”, un’infanzia non semplice per l’abbandono da parte del padre, supera per primo l’ideale filo di lana, raccogliendo l’eredità di Bolt come uomo più veloce del mondo! Minuti che si chiudono con un abbraccio tenero tra i due, uno scambio di reciproca felicità che a molti ha riportato alla mente quello tra Mancini e Vialli dopo il recente trionfo sugli inglesi… storie diverse, mondi lontanissimi che per una volta si uniscono in una sola immagine, in un’unica, immensa emozione. Mai l’Italia aveva conquistato l’oro olimpico nel salto in alto maschile, mai nessun azzurro era arrivato a disputare la finale nei 100 metri: basta questo a far comprendere a quale straordinario evento sportivo abbiamo assistito oggi grazie a questi due ragazzi eccezionali, due ragazzi, due uomini, il cui nome, da stasera, rimarrà scolpito per sempre nella nostra memoria ed in quella delle future generazioni.