Szczesny: “La Juve lotta per obiettivi importanti. Sul mio ritiro ha già qualcosa in mente”

Il portiere polacco parla a 360 gradi dei bianconeri

Szczesny
Wojciech Szczesny ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Presente ad un’iniziativa dedicata ai Junior Member, Wojciech Szczesny, portiere della Juventus, ha parlato della Juventus ma anche del suo futuro. Queste uno stralcio delle parole riportate da Tuttojuve.com.

Qual è il tuo segreto per continuare a fare bene dopo 7 anni di Juve?
“Non posso immaginare di poter giocare in una squadra che lotta per obiettivi importanti. Qui si parte con l’obiettivo di vincere dei trofei e questo mi stimola per rimanere sempre concentrato. Ogni tanto non riesco, sbagliamo tutti”. 

Il tuo segreto per essere sempre così pettinato?
“Una volta ho giocato con Arteta e lui riusciva a fare di colpi di testa senza rovinarsi i capelli. Mi ha detto che non metteva niente. Alla Roma ho fatto crescere i capelli e Spalletti mi ha chiesto come mai mi sistemassi sempre i capelli. Ho fatto entrambi, così i capelli rimangono orinati”. 

Cosa mangi al mattino?
“Uova. Non vi dico cosa mangiavo alla vostra età: ogni mattino mi facevo un panino con la Nutella, che mi piace ancora oggi”. 

Qualche consiglio per diventare campione?
“Non avere paura. Da giovane hai paura dei tiri forti, a volte fa male ma per poco tempo. I primi due anni avevo paura del pallone, il mio preparatore diceva sempre: ‘Meglio un naso rosso che un gol preso’. Meglio una pallonata in faccia ma parata. Bisogna trovare la gioia nelle cose che facciamo”. 

Hai mai pensato di fare qualche altro ruolo?
“Ancora oggi vorrei fare l’attaccante. Io ho iniziato da attaccante, ero molto più alto di tutti gli altri. Ma ero scarso. Il mio allenatore mi ha detto di provare in porta: mio padre era un ex portiere e mi fa piacere dire che sono diventato molto più forte di lui. Quando ti senti forte, ti dà autostima a fare bene”. 

Che gesti scaramantici fai prima delle partite?
“Non ho gesti scaramantici, ma i miei compagni sì. Faccio un po’ di meditazione un paio d’ore prima della partita”. 

Hai già deciso quando smetterai di giocare?
“Una data nella mia testa ce l’ho, vorrei essere più disponibile per la mia famiglia. Ma dire che ho deciso no, non sono sicuro. Quando capirò che non sono più importante per la squadra, sarà il giorno che deciderò di ritirarmi”. 

Come mai in alcune partite vai fino a centrocampo?
“Ogni tanto lo devi fare, capita quando la palla è fuori e devo dire qualcosa a un mio compagno”. 

Quante volte hai sognato di segnare un gol?
“Sognavo sempre di fare gol, da portiere mi è capitato un paio di volte di andare in area avversaria. Ma non sono mai andato vicino a fare gol. Non saprei come esultare: ma se devo andare in area è perché siamo in svantaggio e a me non piace. Spero di non doverlo mai fare, ma sarebbe bello”. 

Chi è l’attaccante più forte che hai incontrato?
“Non lo so, non mi piace paragonare un attaccante all’altro. Quello che mi dava un po’ di paura quando dovevo giocarci contro è stato Messi. L’altro che mi ha fatto tanti gol è stato Rooney, ma anche Ronaldo. Ora però lo guardo più come mio ex compagno che come avversario”.