Euro2016: Conclusa anche questa tornata di partite di qualificazione agli Europei del prossimo anno, si hanno i primi verdetti e si fanno sempre più nitide le idee su chi possano emergere protagoniste in Francia.
Sicure della partecipazione Islanda, Repubblica Ceca, Inghilterra e Austria, che a sorpresa hanno bruciato le tappe e hanno tagliato il traguardo per prime: le prime due hanno dominato un girone ostico in cui le favorite erano Olanda e Turchia (che ora dovranno invece battagliare tra loro per la terza piazza) e hanno entrambe mostrato solidità senza poter contare su grosse individualità. L’Inghilterra solo un anno fa al Mondiale non sembrava così forte: 8 vittorie su 8, 26 gol segnati e solo 3 subiti (tutti dalla Slovenia), ok che il girone non era proibitivo ma in altri gironi si è dimostrato che le squadre materasso sono sempre meno. Attenzione al nuovo corso di Hodgson a Euro 2016, senza i vecchi Terry, Lampard e Gerrard, ma finalmente con una sua identità. L’Austria, poi, è una serissima candidata al ruolo di outsider agli Europei: giusto mix tra gregari e giocatori di qualità, perfetta fase difensiva e qualità nelle ripartenze con l’applicazione dei suoi trequartisti. Lo svizzero Marcel Koller, che nel 2014 ha rifiutato la panchina della sua Svizzera, ha costruito un gruppo che se la giocherà ad armi pari con tutti.
Ai dettagli la partecipazione agli Europei di Galles, Belgio, Spagna, Germania, Svizzera e Irlanda del Nord. Sarebbe la prima partecipazione per la banda di Gareth Bale: trascinato dal campione del Real, meraviglioso in nazionale, e da una difesa granitica (soli 2 gol subiti), il Galles, per staccare il biglietto e tentare di sorprendere a Francia 2016, ha bisogno, nel peggiore dei casi, di 2 punti contro Israele e Andorra. Esattamente come il Belgio, uno squadrone con tantissima qualità in ogni reparto ma che dà ancora l’impressione di non aver trovato una sua quadratura: la qualificazione arriverà ma il ct Wilmots dovrà lavorare tanto per non rendere un’incompiuta una squadra che sulla trequarti schiera De Bruyne, Hazard e Mertens dietro a Benteke, tanto per dire. Formalità per la Spagna che ha bisogno di un punto tra Ucraina e Lussemburgo per qualificarsi: il pensiero delle furie rosse però è già all’Europeo dove hanno l’obbligo di essere protagonisti dopo il flop mondiale e la fine di un ciclo, la sensazione è che però non sia ancora la Spagna schiacciasassi di un paio di anni fa. Dopo un periodo di assestamento da sbornia post-mondiale, la Germania di Low è tornata una corazzata: sulle fasce la ricerca di un erede di Lahm è spasmodica, in attacco l’assenza di una grande punta a volte si sente ma la Germania è la più forte e saprà dimostrarlo in Francia. La Svizzera di Petkovic si qualificherà ma scricchiola: la nazionale di Hitzfeld sembrava più quadrata e più forte, una svolta potrebbe giocarla l’esplosione del classe 1997 Breel Embolo, possibile crack. L’Irlanda del Nord, alle porte della prima storica qualificazione agli Europei (ultima qualificazione: Mondiali 1986), appare come un miracolo del mister Michael O’Neill ma non riusciamo ad intravederne grandi potenzialità: lo spirito combattivo dell’Ulster ne faranno sempre un avversario ostico ma difficilmente riuscirà a spingersi troppo oltre.