Calafiori è indisponibile, cambierà lui e anche altri, o gli altri resteranno gli stessi? “E’ difficile riproporre in blocco la squadra partita dal 1′ con la Francia, smaltire per tutti la fatica è impossibile in così poco tempo. Che ci siano quattro o cinque cambi ci sta”.
È tornato Tonali, come l’ha ritrovato? “Eravamo tutti a braccia aperte ad accoglierlo. Per noi è un calciatore importante viste le sue qualità. Abbiamo ritrovato un Tonali nuovo, voglioso di far vedere le sue doti. Ha la capacità di aiutare tutti in campo, perché sa fare tutto. E tutti gli vogliono molto bene”.
Spalletti: “Abbiamo elementi che sanno adattarsi, dobbiamo riscoprire la nostra forza e il nostro carattere”
Cosa non ha funzionato nella Nazionale italiana negli ultimi tre anni? E come vede il futuro? “Sento discorsi contrastanti su questa Nazionale. Parto dal pensiero che una nazione come l’Italia avrà sempre venti giocatori per fare una squadra forte, indipendentemente dal periodo storico. Poi dovremo essere bravi a capire i momenti. In questo attuale, per esempio, magari non abbiamo un vero purosangue come i Baggio, Totti o Del Piero; ma ne abbiamo tanti che sanno fare molte cose: sanno adattarsi, tornare a un calcio di sentimento. E si può fare la differenza anche così. Con la Francia siamo stati dei fratelli che hanno formato una squadra”.
Bastoni può giocare anche contro Israele? E come sta Frattesi? Ha caratteristiche uniche? “Bastoni gioca. Togliere sia Calafiori che lui sarebbe sbagliato, sono due colonne. Bastoni ha esperienza e caratteristiche che possono far bene alla squadra. Frattesi è da valutare, anche se lui dice che si sente bene”.
Quale ruolo può avere il calcio all’interno di quanto accade nel mondo? “E’ un discorso simile a quanto fatto con l’Ucraina. Saranno determinati a far vedere quali sono i loro problemi sociali e le difficoltà che stanno vivendo, mettendo il doppio della voglia che ci vuole di solito”.
Le sue squadre di club hanno sempre avuto grande carattere, lo può portare in Nazionale? “Da sempre sono stato convinto che le soluzioni le avrei trovate nella qualità dei calciatori e nella qualità del gioco della squadra. Poi mi sono ritrovato spesso con dei professionisti che hanno saputo anche lottare, oltre alla qualità. In questo momento c’era bisogno di riscoprire soprattutto questa forza, una forza di carattere e di spirito. E contro la Francia ho visto tante cose belle. Sono fiducioso di poter rivederla”.
L’umore della squadra è giù cambiato? O è ancora troppo presto? “Ho visto un gruppo subito molto coeso. La differenza della qualità degli allenamenti l’ha fatta anche il numero dei giocatori portati, il fatto di averne lasciato qualcuno fuori ha disturbato molto. E poi c’è il discorso di mettere sul campo, tutti, un mix di qualità differenti. Tutti si stanno adattando a fare tutto. Nello sviluppo della gara con la Francia c’è stato scuola di calcio italiana, spagnola, inglese… Se qualcuno scrive che siamo come la Spagna lo mangio (ride, ndr). Ma è per dire che a volte abbiamo fatto buon possesso palla. Poi sul primo gol siamo andati da una parte all’altra con qualità assoluta, come han fatto vedere Tonali e Dimarco. E sento dire che finalmente giochiamo all’italiana: ma quanto fatto vedere da Tonali e Dimarco mi sembra qualcosa di più.”