Spalletti: “Contro la Svizzera giocheremo con la difesa a 4. Bastoni da valutare mentre Dimarco è out”

Il tecnico della Nazionale italiana ha presentato la sfida dell'Olympiastadion contro la Svizzera

nazionale italiana di calcio
IL CT AZZURRO LUCIANO SPALLETTI SORRIDENTE IN CONFERENZA STAMPA NEL PRIMO GIORNO DI RADUNO A COVERCIANO IN VISTA DELL’EUROPEO 2024 IN GERMANIA ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’ottavo contro la Svizzera.

Spalletti: “Fagioli? Serve coraggio per dargli lo spazio che merita”

Che emozioni prova se pensa alla partita di domani?

“L’emozione è sempre tanta, poi se fai il viaggio accanto a Buffon che raccontava qualsiasi cosa di quel periodo le devi assorbire tutte le cose. Dobbiamo essere simili a quella squadra lì domani”.

Il gol di Zaccagni ha dato una scossa mentale alla squadra?

“È venuto perché qualcosa è già successo… Fino all’ultimo secondo siamo rimasti dentro la partita. Dopo quella gara, rivederli dentro quello Shanghai umano è qualcosa che rimane addosso. Sono convinto di poter rivedere cose belle domani”.

Qual è la condizione di Dimarco e Bastoni?

“Bastoni deve essere valutato. Oggi ha fatto un po’ di allenamento e questo ci ha già fatto tirare un sospiro di sollievo. Dimarco non è recuperabile, è out. La squadra giocherà con un qualcosa che assomiglia ad una difesa a 4, dovremo essere più offensivi rispetto a quanto visto”.

C’è la possibilità di vedere Fagioli dal primo minuto contro la Svizzera?

“Ai giovani che spingono bisogna creargli lo spazio che meritano. Lui attraverso la sua naturalezza nell’esercitare il ruolo fa vedere questo, serve solo avere coraggio di dargli lo spazio che merita”.

Quali sono, secondo lei, i pregi e difetti della Svizzera?
“La Svizzera ha un blocco squadra unitissimo, anche se riparti è difficile trovarli lunghi tra i reparti. Hanno la modernità di stare addosso con la linea difensiva, non difendono la porta, leggono sempre la porta, la palla che noi stiamo gestendo. A volte c’è possibilità di andare dietro la linea, perché staranno sempre alti. Se non sei pronto nella loro aggressione diventa difficile ragionare. Dobbiamo migliorare, i primi minuti dei secondi tempi non mi sono piaciuti perché abbiamo fatto qualcosa al di sotto delle nostre possibilità. Servirà l’equilibrio del secondo tempo con la Croazia, siamo stati alti con una squadra offensiva e non abbiamo sofferto quasi niente. Fino all’ultimo secondo siamo stati con la testa, con forza mentale ed energia fisica convinti di potercela fare. E’ stato un miracolo voluto. Per me il pareggio è una cosa corretta per quella partita, poi è chiaro che se lo raggiungi agli ultimi 3 secondi sei fortunato, ma la ricerca è stata quella e siamo stati premiati. Quei 2-3 che sono stati presi ad esempio per aver fatto il loro dovere non sono contenti di questo, dell’essere divisi dalla squadra, perché vogliono condividere tutto”.