Home Calciomercato Soulé: “Ho pianto per la Roma. Juventus? Tasto dolente…”

Soulé: “Ho pianto per la Roma. Juventus? Tasto dolente…”

Prima intervista di Soulé al Corriere dello Sport: ecco le sue parole

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MATIAS SOULE SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’attaccante argentino, Matias Soulé, nonché nuovo acquisto della Roma, è stato oggetto di un’intervista al “Corriere dello Sport”, in cui ha parlato a fondo di sé, svelando il suo pensiero sul suo trasferimento in giallorosso.

Soulé: “Dybala è come un fratello maggiore. Essere qui è meraviglioso”

Sul suo arrivo alla Roma:

“Essere qui è meraviglioso. La trattativa è stata lunga, avevo l’ansia di non poter arrivare ma tutto è andato per il meglio. I Friedkin mi hanno voluto fortemente, ho subito capito la loro ambizione per questo club e dove vogliono portarlo. E ora sono qui, in ritiro con la mia nuova squadra e non potevo chiedere di meglio. Stiamo lavorando sodo e con grande intensità: saremo pronti per la prima di campionato contro il Cagliari”.

Su De Rossi:

“Spinge tanto, è un grande lavoratore e un ottimo tecnico. Ho parlato più volte con lui durante la trattativa e devo dire che non parla solo spagnolo, ha anche un ottimo accento argentino. Mi ha raccontato la Roma, di come si vive il calcio qui e durante questo ritiro è stato eccezionale. Sta istillando una mentalità vincente alla squadra e ci sta fornendo una preparazione fisica e tattica che sarà cruciale per la stagione. Stravedo per lui. Mi chiede di essere Soulé. Un giocatore imprevedibile in avanti, libero di muoversi e inventare negli ultimi venti metri. Devo fare la giocata, dare fantasia insieme agli altri attaccanti e buttarla dentro. Certo, anche con i compiti difensivi a cui ora sono abituato grazie al lavoro di Di Francesco nel Frosinone”.

Sulla Juventus:

“Un tasto un po’ dolente, soprattutto per i primi mesi del 2024. Perché non pensavo di lasciare la Juve, anzi, ero concentrato a giocare bene con il Frosinone per meritarmi una maglia. Invece poi a gennaio vengo a sapere che mi stavano cedendo a un club arabo, ma io non avevo alcuna intenzione di andarci anche se ormai mi era chiaro quale sarebbe stato il mio futuro. Ne sono rimasto deluso perché pensavo di poter giocare per la Juve, ma poi me ne sono fatto una ragione”.

Sul feeling con Dybala

“Per me è un fratello maggiore, una guida non solo nel calcio ma anche nella vita. Quando ero più piccolo, lo vedevo come un mostro sacro, un giocatore a cui non riuscivo ad avvicinarmi perché ero in soggezione. Poi abbiamo cominciato a conoscerci, siamo entrati in sintonia e abbiamo stretto un buon rapporto alla Juventus. Ricordo che una volta chiese alla panchina di farmi entrare perché voleva giocare con me almeno una volta prima di lascia la Juve. Rieccoci insieme”.

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