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Serie A: Due poltrone per quattro

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Alla fine rimasero in quattro. La grande lotta per un posto nell’Europa che conta sembra ormai racchiusa a quattro formazioni divise tra loro, complessivamente, da dieci punti. Dal Napoli secondo a 64 punti fino ad arrivare a Fiorentina ed Inter, quarta e quinta a pari merito a 54, con nel mezzo la Roma che ha toccato quota 59. Con la Juventus praticamente certa di un posto, probabilmente più il primo che il secondo, la lotta è compresa tra queste formazioni calcolando che il Milan, sesto della classe, è lontanissimo a 48 punti.

NAPOLI TRA SOGNO ED INCUBO

Sembra paradossale eppure i partenopei sono quelli che possono, allo stesso tempo, sognare o crollare dentro un incubo di dimensioni inizimmaginabili, sempre che un eventuale terzo posto possa definirsi tale. I ragazzi di Sarri, a nove giornate dal termine, sono secondi a soli tre punti dalla Juventus ed in piena lotta per il titolo. Il pensiero di riportare il Tricolore sotto il Vesuvio, 26 anni dopo Diego Armando Maradona, è nella mente di tutti e non è un caso che, anche stavolta, il trascinatore sia un argentino. Gonzalo Higuain sta disputando la miglior stagione della sua carriera, come testimoniano i 27 gol realizzati fin qui realizzati in campionato, e sente il profumo di una conquista prestigiosa. Gli azzurri giocano bene, volano sulle ali dell’entusiasmo ma… Ebbene sì c’è un ma: Hamsik e compagni sembrano soffrire la pressione e nelle ultime uscite non sono sembrati così brillanti come in passato. A ciò si aggiunge il fatto che, oltre a guardare davanti, il Napoli ha iniziato a guardarsi dietro visto che la Roma, spacciata solo due mesi fa, è ora distante solo cinque punti con la prospettiva del confronto diretto, a fine aprile, allo stadio Olimpico. Il progetto di Sarri è quello di arrivarci con almeno quattro lunghezze di vantaggio nei confronti dei capitolini: una partita da dentro o fuori per il secondo posto, a quattro giornate dal termine, non se la augura nessuno a Castel Volturno.

ROMA UNA RIMONTA SENZA LIMITI

Non erano pochi quelli che, dopo l’esonero di Garcia al termine della gara contro il Milan, storsero il naso al nome del suo successore, Luciano Spalletti. L’uomo di Certaldo era già stato a Trigoria dal 2005 al 2009 quando, con lui al comando, i giallorossi sfiorarono lo scudetto e centrarono per due anni consecutivi i quarti di Champions. Senza contare che proprio con il tecnico di Certaldo erano arrivati gli ultimi successi a Trigoria. Eppure neanche questo curriculum, abbinato ai trionfi russi, avevano fugato i dubbi intorno alla figura di Spalletti: è un gruppo spaccato; sono già con la testa da un’altra parte; una stagione buttata, arrivare in Europa League sarebbe già un traguardo. Questi erano tra i commenti più teneri che veleggiavano sopra il cielo di Trigoria in quei giorni di metà gennaio. Due mesi, e otto vittorie consecutive dopo, tutto questo sembra esser stato dimenticato. Pjanic e compagni, oggi, sono una autentica macchina da guerra che, partita dopo partita, punta l’avversario di turno e lo sconfigge con la grinta, la determinazione, il gioco. Gli stessi giocatori, aspramente criticati e sulle gambe un paio di mesi fa, quelli che “avevano già la testa da un’altra parte” sembrano rinati e chiunque giochi, da titolare o subentrante, dà tutto ciò che ha in corpo per la causa comune. Il calendario non è certo amico dei giallorossi, ora sono attesi dall’Inter, dal derby e poi ci sarà il confronto diretto con il Napoli, ma a questa Roma nulla, oggi, sembra precluso. Inoltre, anche in ottica futura, arrivare secondi o terzi cambierebbe le prospettive di mercato: fermo restando che pezzi pregiati come Manolas e Pjanic sembrano destinati a restare un sogno per squadre come PSG, Chelsea o Real Madrid.

INTER ORA O MAI PIÙ

Il torneo dei nerazzurri passa tutto, o quasi, da sabato sera all’Olimpico. Mancini sa benissimo che un’eventuale sconfitta contro la Roma potrebbe cancellare del tutto le speranze di conquistare un posto in Champions. Scendere a meno otto dai giallorossi potrebbe essere una mazzata psicologica difficilmente recuperabile per Medel e compagni. Inoltre l’Inter dovrà fare a meno di Icardi, Palacio e, probabilmente, Jovetic, praticamente scomparso dai radar della Pinetina dopo un inizio di stagione sfolgorante. Certo è che, al contrario, vincere contro i diretti rivali, portandosi così a sole due lunghezze, potrebbe dare nuovo vigore alle ambizioni nerazzurre ed a tutto l’ambiente: ambiente che ha confermato la fiducia nel Mancio a prescindere dalla posizione finale in campionato. Il calendario sembra favorevole ai meneghini, nonostante gli scontri diretti con Roma e Napoli, ma tutto passerà da sabato sera: fare il colpo grosso o mollare la presa, per l’Inter non ci sono alternative. Il futuro può essere roseo ma va colto oggi, domani potrebbe già essere troppo tardi.

UNA VIOLA CHE TARDA A SBOCCIARE

Era stata, e sotto certi aspetti lo è ancora, una delle sorprese più belle del campionato. A Firenze, ad un certo punto, sognavano anche lo Scudetto. Poi una rosa non lunghissima, qualche infortunio di troppo, gli impegni ravvicinati, hanno fatto si che la Fiorentina venisse risucchiata dalla travolgente Roma e dall’Inter. I ragazzi di Paulo Sousa, sicuramente grande protagonista dell’annata in riva all’Arno e non è un caso che il suo nome sia sul taccuino di altri grandi club italiani e non, sembrano agevolati da un calendario non impossibile, se si eccettuano le gare con Juventus e Lazio, ma è proprio nelle gare che apparivano più semplici che a volte i gigliati si sono persi. Inoltre, particolare non da poco, devono recuperare ben sei punti alla Roma poiché, in caso di arrivo a pari punti con i giallorossi, sarebbero penalizzati dalle due sconfitte negli scontri diretti. Nessuno in società si sarebbe aspettato una stagione fin qui esaltante ma qualche battuta a vuoto, negli ultimi tempi sembrano aver ritardato lo sbocciare definitivo di una squadra che, a tratti, ha davvero entusiasmato.

Napoli, Roma, Fiorentina ed Inter: due posti in paradiso per quattro sorelle. Tutte sono attese da nove finali da qui fino alla fine del campionato.

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