“La Serie A è un campionato di basso livello” “I campioni non vengono più in Italia” “Premier, Liga e Bundesliga sono un’altra cosa”. Quante volte abbiamo sentito ripetere queste frasi da esperti e appassionati di calcio negli ultimi anni? Tante, forse troppe. La finale raggiunta dalla Juventus nella passata edizione della Champions, le semifinali di Napoli e Fiorentina in Europa League e il mercato estivo hanno parzialmente ribaltato queste opinioni, tanto che in questa stagione la lotta al titolo di capocannoniere appare davvero interessante.
Favorito numero uno per la vittoria finale El Pipita Gonzalo Higuain. L’attaccante argentino sembrava prossimo all’addio al Napoli, ma dopo la Copa America il presidente Aurelio De Laurentiis l’ha convinto a restare per caricarsi sulle spalle la squadra nella nuova gestione Sarri. Al di là di qualche errore dal dischetto, il numero 9 partenopeo è il centravanti più completo della Serie A e, a differenza degli ultimi arrivati, conosce bene il nostro campionato. Inoltre, dopo il deludente avvio con il 4-3-1-2, l’ex allenatore dell’Empoli sembra voler virare sul tridente offensivo, lasciando come unico riferimento centrale proprio Higuain. Il suo trionfo in classifica marcatori non sorprenderebbe, ma puntarci sarebbe tutt’altro che sbagliato…
Infortunato all’esordio e ancora poco in forma, Mauro Icardi vuole tenersi lo scettro di capocannoniere vinto assieme a Toni la scorsa stagione. La punta dell’Inter ha il vantaggio di non giocare le coppe, dunque la sua presenza in quasi tutte le sfide dei nerazzurri in A è pressoché scontata. Rispetto al connazionale Higuain, è più forte di testa ma vanta meno continuità e molta meno esperienza. Il fatto che al suo fianco ci sarà uno straripante Stevan Jovetic potrebbe limitarne la libertà in attacco, ma d’altro canto gli assist del montenegrino potrebbero rivelarsi decisivi per le sue realizzazioni. La maggior parte degli scommettitori sceglierà Icardi, ai più audaci consigliamo Jo-Jo.
Dopo oltre dieci anni, la Roma ha un bomber d’area di rigore. È arrivato dal Manchester City Edin Dzeko, pronto a riaccendere l’entusiasmo del popolo giallorosso che non vedeva un attaccante così dai tempi di Batistuta. Il bosniaco ha già segnato contro la Juventus a fine agosto, gode della piena fiducia di tutto l’ambiente e ha tanta voglia di dimostrare all’Europa che in Inghilterra gli abbiano concesso meno spazio di quanto meritasse. Chi pensa che la Roma vincerà lo scudetto non può non credere in Dzeko capocannoniere.
Tante novità nel Milan di Mihajlovic, che davanti schiera un tandem dal grande fascino. Carlos Bacca e Luiz Adriano vengono da terre diverse, ma parlano entrambi la lingua del gol. Essendo due prime punte, starà al tecnico serbo collaudarli al meglio per rilanciare i rossoneri ai livelli che spettano loro. Bacca ha più colpi, Luiz è più “rapace”. Dietro di loro nelle gerarchie di Milanello quel Mario Balotelli che potrebbe spegnere le critiche a suon di reti, ma puntare su SuperMario in cima alla classifica marcatori sarebbe davvero un azzardo.
Poco chiara la situazione del reparto avanzato della Juventus: con la Champions League, la rotazione di Morata, Mandzukic e Dybala rischia di impedire a tutti e tre di imporsi in campionato, salgono le quotazioni di Cuadrado e in panchina freme un Simone Zaza da non sottovalutare. Per adesso Dybala è dato come titolare in Serie A, ma la sua capacità realizzativa è inferiore rispetto a quella di Morata. È quest’ultimo la punta di diamante della squadra Allegri, che giustamente eviterà di privarsene in campo europeo. L’unica certezza è che ogni week-end sarà ballottaggio per le maglie da titolare dell’attacco bianconero.
L’affollata seconda fascia delle punte di A vede il sampdoriano Eder, che fa sognare il presidente Ferrero avendo segnato 5 gol nelle prime 3 partite, il sempreverde Quagliarella, Alberto Paloschi, il già citato Luca Toni e Domenico Berardi. Discorso a parte per gli attacchi di Fiorentina e Lazio, dove la competizione tra Babacar e Kalinic e quella tra Klose, Djordjevic e Matri non dovrebbe permettere a nessuno di loro di candidarsi seriamente al titolo di capocannoniere del campionato.