Meno reti in campionato, ma segna a raffica Mkhitaryan e si confermano Caicedo ed il solito Ibrahimovic
Settima giornata “old style” per il nostro campionato che sembra tornare per una volta quello degli anni 80’ con meno reti, diversi pareggi ed addirittura tre 0-0, in netta controtendenza rispetto a quanto avvenuto finora.
Sassuolo col “braccino”; impresa dello Spezia
Negli anticipi di venerdì e sabato spicca la vittoria della formazione di Italiano sul campo del Benevento. Sugli scudi l’attaccante francese dello Spezia Nzola che realizza una doppietta stendendo la solita difesa ballerina di Pippo Inzaghi che in effetti le retroguardie era solito “bucarle” e non organizzarle…
Male invece il Sassuolo che per la seconda volta consecutiva si blocca sul più bello, fallendo l’opportunità di issarsi da solo in testa alla classifica, sia pure per poche ore; scialbo 0-0 con l’Udinese che raccoglie un altro punticino ma continua ad avere le polveri maledettamente bagnate.
Iachini non ingrana e rischia la panchina
Soltanto noia e sbadigli al Tardini tra Parma e Fiorentina, due squadre che ancora non riescono a trovare una loro precisa identità; voci ricorrenti vedrebbero il presidente Rocco Commisso pronto ad approfittare della sosta per le nazionali per sostituire in panchina il tecnico Iachini: Spalletti, Sarri ed addirittura Montella i “papabili” maggiormente accreditati.
Le big si spartiscono la posta; avanzano Roma e Napoli
Nonostante una vigilia tribolata per l’”affaire tamponi” e le assenze pesanti (su tutte quella della “Scarpa d’Oro” Immobile, fermato da una nuova positività al Covid), la Lazio strappa un punto alla Juventus che si giova nella prima frazione di gioco del miglior Cristiano Ronaldo della stagione. Decisivo ancora una volta Felipe Caicedo che al 94’ infila Szczesny con una pregevole girata dopo uno slalom di Correa. I bianconeri falliscono l’occasione per avvicinarsi alla testa della classifica.
Pareggio anche tra Atalanta ed Inter reduci dalle disfatte europee: avanti i meneghini che ritrovano definitivamente Lautaro, ma splendido il pareggio di Miranchuk che consente ai padroni di casa di restare a galla. Nel finale si è rivisto Lukaku la cui assenza ha pesato clamorosamente nelle precedenti partite.
Rialza la testa il Napoli che dopo la sconfitta casalinga contro il Sassuolo si è ripreso i tre punti in trasferta grazie allo splendido stacco di Osimhen a Bologna. Finalmente torna decisivo “mister 80 milioni”.
Continua invece la marcia della Roma che zitta, zitta, senza clamori e soprattutto senza quei pretestuosi proclami che in passato hanno fatto più male che bene al club giallorosso, sta scalando posizione su posizione in classifica, ed ha trovato in Mkhitaryan a Genova un cecchino straordinario.
Verona quasi fatale al Milan
Il Milan resta in vetta ma fallisce l’occasione per allungare; col Verona c’è voluto il solito colpo di Ibrahimovic per acciuffare un pareggio che sembrava sfuggire senza rimedio. Lo stesso svedese aveva fallito un calcio di rigore vanificando poi con un fallo di mani anche la rete di Calabria (giustamente annullata dal direttore di gara).