Home Serie A Scudetto Serie A: per il Napoli è già fatta?

Scudetto Serie A: per il Napoli è già fatta?

Kvaratskhelia
L'esultanza di Khvicha Kvaratskhelia mentre bacia la maglia del Napoli ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Con la stagione di Serie A ormai entrata nella sua manche conclusiva, per gli addetti ai lavori è già tempo di commentare i primi verdetti giunti dal campo. La lotta salvezza e quella per la zona Europa, infatti, risultano ancora apertissime: prevedere il posizionamento in classifica di ciascuna squadra a fine stagione non è impresa facile, ma un bell’aiuto può arrivare dalle migliori quote per le scommesse Serie A di questa stagione.

Una cavalcata trionfale

Per la vittoria dello Scudetto, invece, pare ormai impossibile avere dubbi: il divario tra il Napoli e le dirette concorrenti si estende infatti di settimana in settimana, e sembra chiaro che a dividere i partenopei dal titolo ci sia soltanto la matematica.

In città tutti sono pronti a festeggiare un successo meritatissimo, per quanto non facile da pronosticare a inizio campionato. La qualità del gioco espresso, le fragilità esibite dalle dirette concorrenti e la maturità mentale ormai raggiunta dalla squadra di Spalletti, vero artefice di ogni risultato raggiunto, fanno davvero presagire il meglio a chi tiene per il club azzurro. Qualcuno, probabilmente, leggendo queste righe starà facendo gli scongiuri (come nella migliore tradizione campana!), ma le recenti prestazioni della squadra appaiono davvero confortanti: spiccano, su tutte, le lezioni di calcio impartite alle due torinesi, con l’ormai storica manita alla Juventus ed il secco 0-4 rifilato a domicilio al Torino di Juric. Qualche battuta d’arresto in alcuni scontri diretti (Lazio e Inter) c’è stata, ma gli azzurri si sono dimostrati in grado di riprendere immediatamente la marcia, senza mai vacillare sul piano del gioco né su quello della continuità dei risultati. A suggellare una stagione quasi perfetta, poi, si aggiunge il grande cammino in Champions League, dove, per la prima volta nella sua storia, il Napoli ha raggiunto i quarti di finale: lo scontro tutto italiano col Milan ci dirà se una grande stagione potrà trasformarsi in qualcosa di ancor più magico.

Le parole del presidente

Per nulla scaramantico, a tal proposito, si è mostrato negli ultimi giorni Aurelio de Laurentiis: il presidente del club azzurro ha parlato di una grande festa già pronta, cominciando già a celebrare, forse un po’ in anticipo, il trionfo. Parole al miele, da parte sua, unite a promesse di rinnovo di contratto per l’allenatore e per i top players della squadra, per i quali certamente non mancheranno ricche offerte durante l’estate.

Importante, però, sarà continuare a non dare nulla per scontato ed a mostrare massimo impegno e concentrazione anche nelle ultime e decisive giornate, rimandando i festeggiamenti al momento opportuno. Per quanto il divario sia ampio, infatti, basterebbe poco per mandare all’aria lo straordinario lavoro svolto finora: Spalletti lo sa bene, e continua a predicare calma ed umiltà, oltre ad insistere sul perfezionamento dei brillanti concetti di gioco ammirati fino a questo punto della stagione.

L’undici ideale

Tra le caratteristiche di questo Napoli lanciato verso il titolo va segnalato il ritorno ai titolarissimi: Spalletti, infatti, ha concesso poco spazio al turnover, puntando quasi sempre sullo stesso undici di partenza.

Ecco allora una menzione alla formazione tipo degli azzurri: inevitabile partire dal portiere Alex Meret, rilanciatosi alla grande dopo alcune stagioni in ombra. In difesa, invece, rendimento altissimo per i centrali Kim, e Rrahmani, capace di far ricredere anche i più scettici; stagione da 8 per capitan Di Lorenzo, mentre sulla sinistra Mario Rui e il neoacquisto Olivera si sono alternati con successo. A centrocampo rivelazione Lobotka, ben coadiuvato dai muscoli di Zambo-Anguissa e dalla classe di Zielinski. Davanti, infine, spazio al tridente delle meraviglie, guidato da Osimhen e Kvaratskhelia, autentici idoli del San Paolo. Saranno loro a riportare lo Scudetto, trent’anni dopo Maradona? Tutti gli indizi inducono ad affermarlo: il tempo ed il campo daranno le ultime risposte.

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