LA VITTORIA DELLA ROMA NELLO SCONTRO DIRETTO CON IL MILAN REGALA AL CAMPIONATO L’ANTI-JUVE PIU’ CREDIBILE.
Paragonando il campionato ad una corsa ciclistica, si può dire che la Roma abbia staccato il drappello di inseguitori, per piazzare il suo attacco alla battistrada Juve che, come sempre, fa l’andatura mantenendo il solito ritmo.
La rete di Radja Nainggolan permette ai giallorossi di staccare un Milan che, comunque, esce sconfitto dall'”Olimpico” con l’onore delle armi. Il rigore fallito da Niang, il quarto su 7 tirati in carriera (cambiare tiratore please…), potrebbe rivelarsi decisivo per le future gerarchie del campionato.
Meglio usare il condizionale però, perchè nell’ultimo turno di campionato, le indicazioni fornite dalle candidate al titolo sono diverse, a gaarnzia dello spettacolo che si preannuncia nel girone di ritorno.
Analizziamo i temi della 16ma giornata:
1. LA JUVE DI DYBAIN – Il gioco di parole è decisamente voluto. Il Pipita non tocca ancora le vette realizzative illegali dell’anno passato, e la condizione non è ancora ottimale, ma segna gol pesanti come macigni. La sua doppietta in un derby tirato e stupendo per spettacolo offerto, non è che l’ultima di una serie di prodezze, in bianconero, che ha visto il suo prologo all’esordio contro la Fiorentina. Poi è arrivato il fendente che ha colpito al cuore il suo vecchio Napoli, prima della crisi. Ma i fuoriclasse hanno sempre il colpo in canna, e lui sicuramente sarà primattore fino alla fine in questa stagione. Il ritorno poi della Joya, con 20 minuti da fenomeno, restituisce al nostro calcio il suo giocatore più forte e di maggior prospettiva. Logico che Allegri, che non ha mai avuto problemi di carenza in termini di qualità della rosa, si frega le mani. I mugugni di Mandzukic e la panca non totalmente digerita all’inizio da Pjanic sicuramente li avrà già catalogati. Il saper gestire un materiale umano di prima grandezza non è facile, ma lui finora ha saputo farlo bene. Alla faccia dei soliti soloni da poltrona, bravi a sminuire chi dispone di campioni come se fosse una passeggiata l’aver a che fare con elementi di grande personalità. L’arrivo, a Gennaio, di Witsel, rimpolperà un centrocampo che ha ritrovato un convincente Sturaro in attesa del miglior Khedira, apparso ultimamente un po’ in affanno. La scelta di una mediana muscolare per sorreggere un trequartista (Pjanic o Dybala), o un attacco a tre punte (e qui le soluzioni sono molteplici), pare la strada che Allegri vuole percorrere, dato l’assetto a quattro in difesa che, a causa degli infortuni, pare ora come ora una scelta quasi obbligata.
2. LA ROMA DEL “NINJA” – Attualmente è uno dei migliori centrocampisti del mondo, poche storie. Da quando Spalletti è ritornato a Trigoria, l’ex cagliaritano ha fatto un salto di qualità forse definitivo, diventando probabilmente il giocatore più importante di questa Roma. Una Roma che somma qualità agli attributi, caratteristiche proprio di Nainggolan, match winner contro il Milan. I suoi mugugni dopo la sostituzione contro l’Atalanta, preambolo del crollo dei giallorossi, avranno messo a dura prova il sonno del tecnico di Certaldo. Ovvio che il “Ninja” ha dimostrato di essere un giocatore piuttosto poliedrico, ma se la completezza non viene incanalata in uno spartito ben preciso è difficile poi trovare letture di gioco comprensibili anche dai suoi compagni. Come se un chitarrista suonasse nel medesimo concerto il basso e la batteria. Nelle vesti di trequartista, ben protetto da De Rossi e Strootman, può svariare su tutto il fronte offensivo, diventando punto d’appoggio per Dzeko, ma anche riferimento per gli esterni. Una sorta di regista avanzato, con licenza di uccidere. Per la Roma un elemento fondamentale.
3. IL MILAN – La Sino Europe ha appena versato la seconda caparra da 100 milioni, in attesa del tanto sospirato closing, posticipato al 3 Marzo prossimo. Questi, ragazzi, fanno sul serio. Facile che il mercato di Gennaio possa assumere sembianze molto interessanti per i rossoneri, che a livello qualitativo qualcosa regalano alla concorrenza. Lo si è visto contro la Roma, una gara che poteva essere decisa dal colpo di un campione, e difatti è stata risolta da un giocatore appartenente a questa risma. L’identità raggiunta rappresenta un punto di forza per la banda di Montella, conscia che ormai sta facendo sempre di più la bocca ad un campionato di alta classifica. L’obbiettivo del terzo posto è primario per un club che ha nella Champions il cortile preferito dove giocare e divertirsi, ottenerlo già quest’anno sarebbe un mezzo miracolo. Il mercato di Gennaio potrebbe dare una nuova dimensione a questo Milan, a cominciare dall’attacco, dove Carlos Bacca sembra interessare sempre di più al campionato spagnolo. Dopo aver assistito ad un allenamento del suo vecchio Siviglia, settimane fa, pare che il colombiano ora interessi addirittura al Barcellona, in un ‘ipotesi di scambio con Paco Alcacer, che fatica a digerire il ruolo di panchinaro fisso. Per Bacca, occorre dirlo, andare il Catalogna potrebbe rivelarsi una scelta poco saggia.
4. IL NAPOLI DI DRIES – Il Napoli ha trovato il centravanti che gli mancava, l’assenza di Milik ora peserà di meno, e via di questo passo. E’ bastata la goleada del “Sant’Elia” per scacciare tutti i dubbi che, prima di Lisbona, erano attaccati alle maglie azzurre come le patelle allo scoglio. La soluzione del belga come “falso nueve” convince, perchè il giocatore ha qualità, velocità, e dispone di un repertorio completo. Andrebbe testato però dall’inizio contro un avversario più probante, dato che col Benfica ha deciso il match partendo dalla panchina e col Cagliari oggettivamente ha avuto vita fin troppo facile con una delle difese peggiori del campionato. Logico che l’idea è stuzzicante, e se dovesse trovare continuità ad alto livello, per i partenopei gli scenari si farebbero più rosei. Nella prossima sessione di mercato, però, la ricerca di una punta di peso è comunque obbligatoria. Il nome di Simone Zaza, che nel West Ham gioca pochissimo, potrebbe essere un’opzione credibile. Il giocatore è valido, e a Napoli troverebbe un pubblico caloroso che ne valorizzerebbe la sua verve istrionica. Quello che pesa però sono gli otto punti di margine, di fatto tre partite, che lo separano dalla Juventus. E poi l’ostacolo Real Madrid in Champions, che consumerà parecchie energie, fisiche e nervose.