Il girone di ritorno di Serie A ha sentenziato ciò che in molti avevano previsto già a dicembre: lo scudetto andrà ad una tra Juve e Napoli. Dopo la falsa partenza culminata nella sconfitta di Sassuolo, i bianconeri hanno dato una straordinaria prova di forza effettuando la grande rimonta che li ha proiettati al primo posto, dove hanno alloggiato stabilmente negli ultimi quattro campionati. I partenopei, dal canto loro, dopo essersi laureati campioni d’inverno si sono aggrappati alle intuizioni del loro trascinatore, Gonzalo Higuain, quando il gioco non era dei più convincenti. La differenza, per ora, la fa Simone Zaza e quel sinistro deviato che ha fatto esplodere lo Juventus Stadium nello scontro diretto ed è valso il sorpasso.
JUVE, ESPERIENZA IN VETTA
“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.” Che a dirlo fu Giampiero Boniperti, simbolo di juventinità come pochi in Italia, non può essere un caso. La Juventus, quella attuale come quelle del passato, è abituata a vincere. I tre anni di Conte hanno riportato convinzione e cattiveria ad una squadra spaesata e dotata di poca qualità; con Allegri i bianconeri hanno dimostrato di aver acquisito la tanto agognata “dimensione europea” che per poco non ha portato il Triplete. Senza più Pirlo, Vidal e Tevez era facile immaginare una stagione transitoria senza tanti punti di riferimento, invece il club della famiglia Agnelli è ancora lì, sopra a tutti e con nessuna intenzione di cedere il trono.
IL PIPITA FA SOGNARE NAPOLI
Quello che ha segnato 29 gol in 30 partite, però, gioca nel Napoli. Higuain sta vivendo la migliore annata della sua carriera che, come si augurano tutti i tifosi azzurri, potrebbe valere scudetto e Scarpa d’Oro. La scorsa estate il “Pipita” era sul piede di partenza, ma le parole di Sarri lo hanno convinto a restare per caricarsi sulle spalle le sorti della squadra. Quando la freschezza della manovra offensiva è venuta meno, è stato sempre lui a risolvere match complicati, così è lecito aspettarsi giocate straordinarie anche nelle otto gare che mancano alla chiusura del campionato. È lui l’uomo in più, è lui che tutta Napoli sogna di portare in trionfo.