Il direttore ha commentato così la giornata di serie A elogiando il lavoro di Pioli e di Simone Inzaghi.
Il giornalista e scrittore italiano è intervenuto per parlare della serie A a cominciare dalla Juventus di Allegri che però ha deluso in questo inizio di mercato, fino ad arrivare al nuovo Cagliari di Mazzarri, arrivato nella scorsa settimana.
L’ex dirigente ha poi commentato le scelte di Mourinho nella sconfitta di ieri al Bentegodi della Roma di Mourinho contro il Verona del nuovo allenatore Tudor.
Sconcerti: “Diversi problemi per Allegri. “Il Napoli è più completo”
Queste le sue parole ai microfoni di Calciomercato.com:
Sconcerti, la Juve è fuori dai giochi?
«Le statistiche dicono questo. Nel 1961-62 la Juve aveva due punti dopo 4 giornate e alla fine arrivò 12ª. A favore della Juve c’è la poca qualità complessiva, ma mi sembra durissima recuperare».
Quali sono oggi le squadre più forti della Juve?
«Certamente l’Inter, ma anche il Milan, perché è una squadra vicina a essere completa. A Pioli manca ancora qualcosa, nel senso che non riesce mai a giocare in 11 uomini. Con la Juve non si sono visti Leao, Kessie e Hernandez e tre assenze in campo sono tante. Ed è anche inutile pensare a quando tornerà Ibra. Tornerà, certo, farà la sua parte ma la sua assenza è nella norma. Poi c’è anche il Napoli, che è più completo».
Quale è oggi il problema di Allegri?
«Ce ne sono un po’, ma credo che il problema centrale della Juve si veda dal fatto che non riesce a utilizzare Chiesa, perché preferisce un altro giocatore inferiore – Rabiot – ma che gli dà più equilibrio. Ho l’impressione che Chiesa non soddisfi Allegri».
Per Allegri è un problema anche quello dei cambi.
«Se tu vai a vedere in queste ultime due partite – contro Milan e Napoli – Allegri ha fatto tre cambi, come se fosse ancora fermo al regolamento di due anni fa. Con l’Empoli ha fatto quattro cambi e con l’Udinese ne aveva fatti cinque, addirittura tre al 15° del secondo tempo cambiando il volto della squadra e il suo atteggiamento tattico. Mi pare chiaro che Allegri non è abituato a gestire cinque cambi».