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Il futuro del Mancio ed un addio a sorpresa

Mancini
L’URLO DI ROBERTO MANCINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un addio a sorpresa, Mancini saluta e se ne va

Con lui o contro di lui; impossibile mostrare indifferenza nei suoi confronti. Da calciatore quindi l’ho prima sportivamente odiato, da avversario implacabile, e poi visceralmente amato quale ultimo e decisivo tassello per trasformare una squadra in rampa di lancio in una pronta a vincere tutto (o quasi).

Da tecnico l’ho ammirato quando con una Lazio depredata dei suoi giocatori migliori sfiorò il sogno scudetto, conquistando comunque un bel quarto posto e l’anno seguente vincendo la Coppa Italia.

Poi l’addio mentre la barca faticava a tenersi a galla, appesantita anche da fardelli economici a lui non del tutto estranei, per salpare verso altri lidi vincenti in Italia, Inghilterra e Turchia..
Da Ct non potrò mai dimenticare il successo in Europa, conquistata nel 2021 sulle ceneri di Ventura, ma poi non l’ho più compreso. Le convocazioni fatte più per sorprendere che per reale convinzione, l’ostracismo nei confronti di elementi validi per peccato di lesa maestà e soprattutto l’inopinata eliminazione dai mondiali qatarioti…

Ecco, se il Mancio avesse lasciato in quell’occasione mi sarei alzato in piedi in forma di rispetto come facevo ogni volta che usciva dal campo con la maglia biancoceleste addosso, ma ora?

Andarsene ad un mese dalla ripresa delle qualificazioni europee fa rimanere di stucco e riempie di perplessità in merito alle sue reali motivazioni.

Speriamo solo di non vederlo tra un paio di settimane infilarsi un turbante in testa e un pacchetto di dollari in tasca…

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