La rivoluzione estiva di Avellino
La Scandone Avellino è una delle realtà più solide del panorama cestistico italiano. La società irpina ha vissuto in crescendo le ultime stagioni; due semifinali scudetto raggiunte in due anni non sono un caso. Ora però è tempo di rivoluzione. Il mercato svolto finora va proprio in quest’ottica; bisogna cambiare per migliorare ed evitare pericolose fasi di stallo. Alberani e Sacripanti stanno gettando le basi affinché quella di Avellino non sia solo una fase transitoria di successo, bensì, usando un termine prettamente americano, una vera e propria “dinasty”. L’obiettivo della Scandone è di aprire un ciclo vincente che permetta al team campano di rimanere ai vertici nel corso del tempo; andiamo a scoprire i primi passi che sono stati mossi per realizzare questo ambizioso, e per nulla semplice, progetto.
Tempo di addii
Ogni rivoluzione che si rispetti porta con sè delle dolorose, ma inevitabili, perdite. Il roster della passata stagione infatti è stato, salvo eccezioni di cui parleremo dopo, in buona parte smantellato. La partenza più pesante è stata di sicuro quella di Joe Ragland( finito al Lokomotiv Cuban); l’americano in due anni era diventato uno dei simboli della Scandone. Sempre usando un gergo statunitense si potrebbe dire che “Joe is on fire” (come gli cantavano i tifosi avellinesi) era il “go-to guy” della squadra che ora dovrà trovare nuovi equilibri facendo forza su un gruppo rinnovato.
Altra partenza di spessore è stata di sicuro quella di Logan. L’ex MVP la prossima stagione giocherà allo Strasburgo ma la sua cessione era un qualcosa che sembrava scritto; nonostante il giocatore avesse dichiarato di dare priorità ad Avellino, i margini per una sua conferma sono stati sempre molto esigui. Situazione simile per il capitano Marques Green che lascerà Avellino ancora una volta. Che sia l’ultima?
Tra gli altri partenti figurano: Obasohan ( il rookie belga non ha mai convinto del tutto pur lasciando intravedere sprazzi di talento); Levi Randolph e Shawn Jones ( i due americani finiti a Sassari); Adonis Thomas ( finito ai turchi del Banvit),Giovanni Severini ( che è sceso di categoria andando a Forlì) e Marco Cusin ( fresco di firma all’Olimpia Milano).
Le conferme
Il DS Alberani nel suo “restyling” di Avellino ha confermato alcuni giocatori reputati fondamentali per il progetto Scandone. Tra questi figurano Salvatore Parlato, Andrea Zerini e Marteen Leunen. Il primo, avellinese doc, dopo esser tornato nel 2015 è ormai un simbolo e leader della Sidigas. Situazione diversa quella relativa a Zerini. il centro ex-Brindisi ha trovato poco spazio durante la stagione ma, quando impiegato, ha sempre fornito prestazioni positive tanto in attacco quanto in difesa. La sua conferma testimonia come la società e coach Sacripanti credano in lui. Il rinnovo di Leunen è solo una questione di ufficialità. La PF statunitense, dopo l’ennesima stagione positiva, resterà ad Avellino a guidare un gruppo ricco di volti nuovi.
I nuovi Lupi
A proposito di volti nuovi, molte sono le facce nuove cui i tifosi dei “lupi” dovranno abituarsi. Il primo acquisto di questa sessione stiva di mercato è stato Bruno Fitipaldo. L’argentino, passato lo scorso anno dall’Orlandina al Galatasaray (con cui ha disputato l’Eurolega), è di sicuro un colpo molto importante. Il giocatore ha dimostrato di potersi ritagliare un suo spazio in una dimensione importante come quella europea e in Italia aveva già fatto molto bene. Altro acquisto di pari appeal è stato Jason Rich. L’atleta ex- Paris Levallois ha disputato una grande stagione in Francia viaggiando a oltre 17 ppg di media.
Gli ultimi arrivati in ordine di tempo sono stati Thomas Scrubb e Dezmine Wells. L’ala canadese, dopo un periodo di prova in cui è stato valutato il suo infortunio al piede, è stato firmato da Avellino con la soddisfazione di tutte le parti in causa. Wells invece è stato ufficializzato subito dopo l’addio di Ragland; Il giocatore americano, ultima stagione in D-League agli Oklahoma Blue, va quindi a rimpolpare il gruppo USA a disposizione di Sacripanti.
Per quanto riguarda il discorso relativo agli italiani, Avellino non si è fatta trovare impreparata. Oltre alla conferme di Zerini e Parlato, c’è stata la firma di Ariel Filloy. L’italoargentino, ora in ritiro con la nazionale a Folgaria, è stato una firma importante in quanto sottratto ad una diretta concorrente per lo Scudetto. Oltre a Filloy, altra firma imminente è quella di D’Ercole; il playmaker in uscita da Sassari ormai ha trovato l’accordo con la Scandone e si attende solo l’ufficialità del tutto. L’ultimo italiano sarà o un centro oppure un ragazzo delle floride giovanili avellinesi.
La situazione di Fesenko e le possibili alternative al ruolo di centro
Il caso relativo al centro ucraino Fesenko è una delle ultime spinose situazioni che il DS Alberani dovrà risolvere. Le due parti sembravano destinate a dirsi addio a fine stagione viste le richieste esose di Fesenko; poi l’affetto della piazza e la riduzione delle pretese economiche hanno fatto riavvicinare il mastodontico pivot al team campano. L’accordo sembra vicino con l’ucraino che diventerebbe il “go-to guy” della nuova Scandone.
Tuttavia anche qui le alternative non mancano. Qualora, caso improbabile, non vi dovesse essere accordo tra Fesenko e Avellino, la Sidigas virerebbe su Karnowski, centro polacco in uscita da Gonzaga con cui ha raggiunto le Finals NCAA.
Qualora invece ci fosse accordo, Alberani si concentrerà sulla ricerca di un pivot atletico e capace di portare dinamismo alla squadra. Sfumato Mbakwe, che ha firmato a Torino, il sogno si chiama Mathias Lessort di proprietà dei 76ers. La rivoluzione della Scandone non è ancora terminata.