La partita è Sangiovannese-Aglianese. Siamo al 16 novembre del 2003. La categoria è la Serie C2, girone B. Siedono sulle rispettive panchine due personaggi molto differenti: da un lato un allenatore esperto delle categorie inferiori, quelle in cui si fa gavetta in attesa della grande chiamata (che forse mai arriverà…) o della cavalcata fino alla Serie A (anche quella abbastanza rara), un allenatore che dal ’90/91 gira dalla Faellese al Sansovino cercando di esprimere la propria idea di calcio con i dilettanti che si dividono tra il lavoro “vero” e l’hobby del “pallone”; dall’altro lato invece c’è uno che di dilettantistico ha ben poco, dal momento che si parla di un centrocampista che ha militato nel Cagliari, oltre che nel Napoli e nel Pescara; di lui si diceva che fosse già un allenatore in campo e in effetti agli esordi proprio con la squadra di Agliana tutto ciò era chiaro ed evidente.
Nonostante i buoni propositi dei due tecnici Sangiovannese-Aglianese finì 0-0 sia all’andata che al ritorno, regalando poche emozioni alle altrettante poche centinaia di spettatori presenti allo stadio.
SARRI vs ALLEGRI, LA SFIDA SI RIPETE…
Il duello tra i due personaggi però non termina ad Agliana. Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri si rincontrano tredici anni dopo nella cornice dello Juventus Stadium, dove non si decide più per i play-out dell’Aglianese o per il salto di categoria della Sangiovannese, stavolta c’è in palio il titolo di Campione d’Italia.
Cambia l’obiettivo, cambiano le squadre e cambiano gli stadi ma gli uomini no, quelli non si lasciano scalfire dagli anni, dai trionfi e dalle sconfitte. Allegri e Sarri sono gli stessi di Sangiovannese-Aglianese.
“A Gualdo stava staccando un seggiolino per un gol sbagliato, sembrava Hulk come a Carpi”, ricorda Gianni Doni, dirigente di quell’Aglianese, alla Gazzetta dello Sport.
Di Sarri invece piace ricordare la scaramanzia:” “Gli offrirono un’Audi a un ottimo prezzo. Chiese il colore: bianca. Non l’ha mai presa”, le parole di Gianbattista Scugugia, ex difensore di entrambe le squadra sopra citate. Ma anche la “mania” degli schemi: ricorda Ciccio Baiano, stella della squadra, la confusione ad ogni calcio d’angolo, quando non sapevi mai se lo schema era “Gennaro” o “Antonio”.
Che sia C2 o Serie A, che ci siano 40.000 spettatori o 439, che valga milioni o pochi spiccioli, non importa. Domani sarà la sfida tra Sarri e Allegri, tra l’uomo in tuta e l’uomo in smoking, tra Livorno e Firenze, tra Sangiovannese e Aglianese, ancora una volta.